#Terremoto 7.6 In #Asia: Almeno 353 Morti Tra #Afghanistan e #Pakistan, Sale Il Bilancio Vittime

27 Ottobre 2015   11:30  

Islamabad - E' salito ad almeno 353 morti il bilancio del forte terremoto tra Pakistan e Afghanistan.

Le autorita' di Islamabad hanno confermato 243 morti mentre il numero dei feriti e' arrivato ad almeno 1.381.

In Afghanistan invece i morti accertati sono 110 e i feriti 446, ma secondo fonti ufficiali il numero è destinato a crescere quando i soccorritori avranno accesso alle aree piu' impervie.

La provincia di Khyber Pakhtunkhwa e' la zona piu' colpita, in territorio pakistano, con 180 morti, quasi mille feriti e centinaia di case ridotte in macerie. Il sisma e' stato avvertito nelle principali citta', tra cui Lahore, Islamabad, Rawalpindi, Peshawar e Quetta e il governo ha dichiarato lo stato d'emergenza.

Nel nordest dell'Afghanistan il bilancio e' di 84 morti e 295 feriti: gran parte delle vittime e' stata accertata nelle zone di Takhar e Nangarhar. In una scuola a Taloqan 12 alunne sono morte nella calca che si e' originata durante il tentativo di uscire dall'istituto.

Nella regione e' ancora vivo il ricordo del disastroso sisma del 2005 nella regione pakistana del Kashmir e nella provincia di Khyber Pakhtunkwa che causo' 87mila morti e 2,8 milioni di sfollati. L'epicentro del terremoto e' stato individuato nel nord-ovest afghano, nella zona montuosa del Hindu Kush, che fa parte della catena dell'Himalaya.

La scossa e' stata avvertita anche in India: a New Delhi si sono visti diversi edifici oscillare.

Non risultano invece vittime ne' danni nel vicino Nepal, dove lo scorso aprile un altro devastante terremoto (7,8 Richter) causo' circa 9.000 morti.

Gli Stati Uniti "sono pronti a fornire qualsiasi sostegno supplementare che potesse essere necessario" per aiutare le popolazioni colpite dal sisma, ha assicurato Josh Earnest, portavoce della Casa Bianca, ricordando inoltre che in Pakistan e in Afghanistan vi e' una "presenza sostanziale" di UsAid, l'agenzia federale per la cooperazione allo sviluppo.

I soccorsi alle vittime sono resi particolarmente difficili in Afghanistan, non solo dalla natura impervia delle zone colpite, ma anche dal fatto che molte sono controllate dalle milizie dei talebani, e anche semplicemente raccogliere informazioni su quanto accaduto e' in sostanza impossibile, perche' "si sono persi i contatti", ha riferito Abdullah Naji Nazari, capo del Consiglio Provinciale del Badakhshan, nel nord-est, dove e' stato localizzato l'epicentro.

"La maggior parte delle organizzazioni umanitarie e tutte le agenzie del governo", ha aggiunto Nazari, "la' non sono in grado di operare".

Uniche eccezioni, almeno sulla carta, Croce e Mezzaluna Rosse. Uno dei portavoce principali degli ex studenti coranici, Zabihullah Mujahid, ha assicurato che i talebani "apriranno strade e sentieri per le squadre di soccorso", e che "cercheranno di sospendere i combattimenti laddove occorra assistenza". Tuttavia, ha aggiunto, non e' ancora stato deciso se consentire l'accesso soltanto alle Ong, oppure anche agli enti statali.


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