Terrore a Monaco, L'Attentatore Ammirava Breivik Attentatore di Utoya del 22 Luglio 2011

23 Luglio 2016   13:42  

Terrore in Germania. Dieci morti, di cui uno è l'attentatore, e 16 feriti nella strage perpetrata nel pomeriggio a Monaco di Baviera in un ristorante McDonald's e poi in un affollato centro commerciale della periferia nord della città. A sparare, come annunciato in nottata dalla polizia, è stato un tedesco-iraniano di 18 anni per motivi che dovranno essere chiariti: terrorismo o follia le due ipotesi. Il killer, con doppia cittadinanza tedesca e iraniana e da diversi anni residente a Monaco, che ha iniziato a sparare con una pistola poco prima delle 18 davanti al fast food. E' stato inseguito da agenti in borghese e poi, come confermato dal capo della polizia di Monaco, Hubertus Andrae, si è suicidato a circa un chilometro dal centro commerciale "Olympia" dove a completato la strage. Nonostante prime informazioni generate da un'auto partita a forte velocità con tre persone a bordo estranee alla strage, viene escluso che il giovane tedesco-iraniano avesse complici o ci fossero altri due attentatori. 

Si chiamava Ali Sonboly il 18enne tedesco-iraniano che ieri ha compiuto la strage nel centro commerciale Olympia di Monaco: lo scrive stamani il tabloid inglese Daily Mail, aggiungendo che il padre del ragazzo è un tassista e la madre lavora nella catena di grandi magazzini Karstadt.

La polizia di Monaco ha reso noto che fra le vittime del killer che ieri sera ha ucciso 9 persone ci sono 5 giovani. Gli altri 4 morti sono «adulti», ha aggiunto un portavoce che non ha voluto confermare l'indiscrezione della tv pubblica BR secondo cui i giovani morti erano 8. 

NON AVEVA SUPERATO ESAMI L'attentatore di Monaco ha usato una pistola Glock 9mm con la matricola abrasa, ed aveva circa 300 proiettili nello zaino. Fonti di sicurezza citate da Dpa riferiscono che il killer di Monaco avrebbe avuto problemi scolastici e Focus online rivela che venerdì scorso non avrebbe superato un esame finale. Il giovane si era sottoposto a «terapia psichiatrica», curato per depressione. Non ci sono turisti tra le vittime della strage di Monaco. «Non c'è nessuna prova» che l'autore della strage sia stato vittima di bullismo, ha detto il capo della polizia di Monaco Hubertus Andrae, precisando che su questo punto «saranno fatte verifiche nei prossimi giorni».

DISTURBI PSICHICI «Abbiamo indicazioni che l'autore avesse disturbi psichici non irrilevanti». Lo ha detto il ministro dell'Interno della Baviera, Joachim Hermann, nella conferenza stampa con il presidente Horst Seehofer al termine della riunione straordinaria del governo bavarese a Monaco. Il ministro ha così confermato le indicazioni già fornite dal procuratore di Monaco Thomas Steinkraus-Koch. 

HA AGITO DA SOLO, NO ISIS L'autore della strage di Monaco ha agito solo, non aveva complici, e a casa sua non è stato trovato materiale legato a Isis, ma solo documentazione su stragi del passato: lo ha detto in conferenza stampa Hubertus Andrae, capo della polizia diMonaco, precisando che «non c'è alcun legame» tra la strage e il tema dei profughi. Andrae ha detto che le indagini continuano negli ambienti frequentati dal ragazzo. «Non c'è assolutamente alcun legame con il tema dei profughi». 

«È evidente il legame» dell'eccidio di Monaco con la strage compiuta da Anders Breivik a Utoya 5 anni fa (69 morti) «di cui ieri cadeva il quinto anniversario», ha detto il capo della Polizia. Per Andrae sono molti gli elementi di collegamento con il massacro di Utoya «la data, il fatto che le vittime fossero per lo più giovani, e la valenza di Breivik per chi si occupa così approfonditamente di stragi».

Andrae non ha voluto precisare se si sia trattato di un «atto terroristico» o di «follia»: al momento si parla di «sparatoria», ha detto sottolineando che la definizione dell'atto è legata al movente dell'omicida, tra le cui vittime sono anche «adolescenti» (non quindi bambini). Il capo della polizia ha confermato che non vi sono indizi di altri criminali coinvolti e prime informazioni su tre attentatori erano legate ad un'auto partita a forte velocità ma che non aveva nulla a che fare con la sparatoria.

Tre dei feriti dell'attacco di Monaco sono "gravi" e 13 "leggeri": lo ha detto il capo della polizia di Monaco, Hubertus Andrae, confermando fra i feriti ci anche "bambini" e "adolescenti".

PERQUISITA LA SUA CASA, VIVEVA COI GENITORI Il diciottenne autore della strage di Monaco viveva con i genitori nella periferia della città a Maxvorstadt. Lo riferisce la Bild aggiungendo che la casa è stata perquisita intorno alle due dalla Polizia. Secondo quanto riferisce la Dpa, gli investigatori che hanno perquisito l'abitazione nel quartiere di Maxvorstadt, alla periferia diMonaco, sono usciti portando via una serie di scatole di cartone. Nessuna indicazione su quanto contenuto. La polizia non ha voluto rivelare se si trattasse dell'appartamento dell'autore della sparatoria o di suo padre, come invece sostenuto dalla Bild online, secondo cui il 18enne viveva con i genitori proprio in quell'appartamento.

 


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