Testa perde la maggioranza in provincia. Tutti i guai di "Guerino"

Testa però si dice tranquillo

10 Ottobre 2013   10:51  

Una situazione abbastanza paradossale, quella che si vive da circa un anno a questa parte tra gli scranni della Provincia di Pescara, dove la maggioranza é di fatto passata dal centrodestra al centrosinistra senza tornata elettorale.

Nel 2009, al momento dell'elezione del presidente Guerino Testa, la coalizione di centrodestra poteva contare, oltre a lui, su 14 consiglieri, ma già dopo soli sei mesi si verificarono i primi spostamenti, con Gianni Teodoro e Roberto Pasquali che andarono a formare il gruppo di Fli, seguiti poco dopo da Lino Ruggero che lasciò Rialzati Abruzzo per passare tra l'opposizione.

In tal modo, dunque, si sovvertirono gli equilibri numerici (la maggioranza, compreso Testa, mantenne 12 consiglieri, mentre i colleghi dell'opposizione aumentarono a 13).

Testa, tuttavia, fa mostra di non preoccuparsene più di tanto, nonostante in pratica non abbia più i numeri per governare: "Non credo ci siano gli estremi per parlare di una nuova maggioranza in consiglio, più semplicemente ritengo vi siano 13 consiglieri che hanno trovato una quadra riguardo provvedimenti molto importanti per il nostro territorio. In ogni caso, vivo con grande serenità questo momento".

Parte dell'opposizione, tuttavia, lo ha invitato apertamente a dimettersi, come Teodoro, secondo cui "Testa sta governando a tentoni".

Secondo alcuni, invece, Testa é considerato un serio candidato alla poltrona di sindaco di Pescara per il centrodestra alle prossime amministrative, al posto di Albore Mascia. Che sia per questo motivo che ha preso così bene lo spostamento degli equilibri in consiglio?

 

 


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