"The Butler –un maggiordomo alla casa bianca": uno spaccato di storia americana

20 Gennaio 2014   17:16  

Genere: Biografico, Drammatico

Regia: Lee Daniels

Cast: Forest Whitaker, John Cusack, James Marsden, Jane Fonda, Robin Williams

Voto: 000

Cecil Gaines è appena un bambino quando assiste all'omicidio di suo padre, nella piantagione di cotone dove lui e la sua famiglia si guadagnano da vivere lavorando. Appena diventa abbastanza grande da andare via, Cecil abbadona la piantagione e trova lavoro, prima in un lussuoso albergo di Washington, e successivamente alla Casa Bianca, dove viene assunto grazie alle sue doti di gran lavoratore e uomo riservato. La discrezione di Cecil non appartiene però al figlio Louis, che reputa ingiusto il modo in cui gli afro-americani vengono trattati e decide di diventare un attivista nella lotta per i diritti civili. Inevitabilmente tra i due nascerà un conflitto che mentre le loro vicende private si intrecceranno con la storia del paese nel quale vivono.

The Butler è tratto da una storia vera, quella del maggiordomo Eugene Allen, che ha prestato servizio alla Casa Bianca per più di trent'anni (1952- 1986). Attraverso gli occhi del protagonista, il regista Lee Daniels ripercorre la storia americana dello scorso secolo dal punto di vista degli afro-americani. In questo senso è giusto sottolineare il punto di vista dell'autore che, come Spike Lee, ha sempre sostenuto la necessità della presenza dietro la macchina da presa di un regista di colore, che sapesse affrontare dalla giusta prospettiva una storia così complessa.

Giusta o meno che sia, sta poi allo spettatore giudicare, quello che è certo è che il regista ha utilizzato uno schema rodato e molto in uso nella cinematografia statunitense, che attraverso l'incrocio di una micro-storia (quella di Cecil e della sua famiglia) e una macro-storia (quella di una società intera) riesce fare breccia nel cuore dello spettatore, senza troppo impegno. The Butler, inoltre, accomodandosi tra il Django Unchained di Tarantino, il Lincon di Spielberg (entrambi premiati con l'Oscar nel 2013) e il 12 years slayer di Queen, si inserisce all'interno di un filone piuttosto in voga negli ultimi anni, che ha appunto come tema principale quello dei diritti civili.

Ciononostante bisogna riconoscere a Lee Daniels di aver realizzato un buon film, che alla sfilata dei presidenti che si susseguono alla Casa Bianca e all'alternanza di diversi pensieri politici, affianca il molto più interessante rapporto conflittuale padre/ figlio, il quale ci permette di avere una visione a 360° di cosa significava essere afro-americani, a seconda del periodo storico preso in esame.

Due diversi punti di vista, dunque, appartenenti entrambi a persone di colore. Se è vero che lavorare per il Presidente non può che essere considerato un onore (come ritiene Cecil) è pur vero che, essere un maggiordomo di colore implica sempre essere, non solo un servitore, ma un servitore di serie b (come dimostra anche la diversa retribuzione destinata ai bianchi e ai neri in servizio presso la Casa Bianca). E' su questo filo sottile, che divide l'essere servitori dall'essere servili, che ruota l'intero film, spingendo lo spettatore a riflettere sul "carattere sovversivo" del lavoro di maggiordomo. Non è certo prerogativa di chiccessia, infatti, essere capaci di mantenere la propria dignità, svolgendo un lavoro in cui viene richiesto di essere invisibili per la maggior parte del tempo, essendo contemporaneamente testimoni inermi della mancata volontà (o dell'incapacità) da parte della più alta carica del governo di essere a capo di una nazione il cui carattere multietnico dovrebbe essere una ricchezza piuttosto che un problema.

The Butler resta comunque un film piuttosto controverso poichè, pur descrivendo le crudeltà e i soprusi di quasi cent'anni di storia americana, resta un'opera dal carattere fortemente patriottico, che non può che terminare con l'esaltazione degli Stati Uniti quale terra delle opportunità.
La commozione nel finale è più che garantita, per merito non solo di una sceneggiatura toccante e ben scritta, ma anche dell'intensa e ottima interpretazione del cast stellare, che annovera, partendo dal Premio Oscar Forest Whitaker (nel ruolo di Cecil), tra gli altri anche Oprah Winfrey, John Cusack, James Marsden, Jane Fonda, Robin Williams, Mariah Carey e Lenny Kravitz.

di Maria Rita Graziani

 


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