Tifo violento, niente stadio per quattro anni per i supporters teatini denunciati

Ripresi dalle telecamere, erano muniti di bastoni

08 Novembre 2013   10:32  

Hanno pagato cari gli insulti all'indirizzo delle forze dell'ordine e della tifoseria avversaria, i quattro sostenitori del Chieti denunciati in seguito ai disordini scoppiati in occasione della partita tra la squadra neroverde ed il Messina dello scorso 27 ottobre.

Per loro, infatti, oltre alla denuncia, é scattato anche il Daspo, ossia il divieto di assistere a manifestazioni sportive per i prossimi quattro anni, nonché l'obbligo di firma in questura in occasione delle gare interne del Chieti.

I tifosi, di cui tre maggiorenni (Mauro Paludi, 25 anni, Federico Giovannini, 18, e Stefano Desiderio, 22) ed uno minorenne, devono rispondere di travisamento in luogo pubblico senza giustificato motivo. Sul capo di Paludi, nello specifico, pende anche l'accusa di possesso e uso di strumenti per l'emissione di fumo, mentre il più giovane é accusao di lesioni personali aggravate, avendo lanciato un petardo che ferì leggermente uno steward.

Decisivo é stato il contributo delle telecamere di sorveglianza dello stadio, che hanno ripreso le azioni dei quattro, muniti di bastoni e tirapugni (poi rivenuti nelle loro abitazioni a seguito di perquisizioni) ed evidentemente distintisi in un contesto di profonda tensione, avendo pressoché tutti i tifosi del Chieti della curva (buona parte dei quali muniti di passamontagna) scandito cori offensivi all'indirizzo di forze dell'ordine e sostenitori avversari per tutto l'arco della gara, oltre ad aver provocato lo scoppio di una quindicina di bombe carta e vari fumogeni.

Fortunatamente, la tensione non é sfociata in nulla di più grave, ma ha convinto il Comune, su richiesta della questura, a vietare la vendita di bevande alcoliche presso il bar situato nei pressi dell'"Angelini" in occasione delle gare casalinghe del Chieti.


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