Tinari (Lca): «Gli aquilani non sono degli scrocconi caro sindaco»

14 Gennaio 2013   17:05  

La vicenda delle bollette inviate dal Comune dell’Aquila agli assegnatari di alloggi del Progetto Case o Map è quantomeno vergognosa e dimostra, ancora una volta, una condotta superficiale e menefreghista da parte dell’amministrazione comunale.

Sulla base della rodata politica del “Peggio per te!” si continuano a vessare i cittadini, permettendosi anche, in un momento come questo, di inviare stangate di 3mila o 5mila e passa euro, senza una parola di spiegazione, se non la laconica dicitura “versamento acconto per utenze domestiche e parti comuni” (secondo l’assunto, come dicevo, del “Non puoi pagare? Peggio per te!).

“Se non paghiamo staccano le utenze”, è la spiegazione fornita dal sindaco in una conferenza stampa qualche settimana fa. Già, peccato che, come sempre, si prendono provvedimenti fuori tempo massimo, quando, se si fosse agito qualche mese fa, quando la cosa si sapeva eccome, si sarebbero potuti inviare dei dipendenti comunali a effettuare la lettura dei contatori, senza bisogno di ricorrere a cifre forfettarie.

Gli aquilani, caro sindaco, non sono degli scrocconi, sono brava gente che, da anni, si trova ad abitare in dormitori a 20 chilometri dal posto di lavoro, senza servizi di alcun tipo, in fabbricati che cadono a pezzi, e che sarebbe tornata da tempo a casa propria, senza piangere per bollette esose, se non ci fossero stati i ritardi nella ricostruzione dovuti agli scarica barile degli ultimi anni tra sindaco e commissario, che hanno avuto la sola utilità di portare alla rielezione del primo cittadino.

Questa gente, fuori casa da tre anni, che paga il mutuo sulle case inagibili e l’affitto dei magazzini dove ha dovuto ammassare i mobili, spendendo, solo di benzina, 10 volte tanto rispetto a prima del sisma, non si è mai lamentata e non lo avrebbe fatto neanche ora. Perché il problema non è che non si vuole pagare, ma si vuole pagare il giusto. Invece così, a guardare queste bollette stellari e leggere la voce condominio, si penserebbe di stare a Montecarlo, e non ad Assergi.

C’è poi il problema di chi non può pagare, e il sindaco lo sa bene, dal momento che, sulle nuove povertà, il suo assessore alle Politiche sociali ha fatto una dozzina di conferenze stampa. Ebbene, gente che campa con 400 euro di pensione, se va bene, ci spiegate come le paga 3mila e 500 euro in media di bollette, anche rateizzate in un anno e mezzo, visto che fa circa 200 euro al mese?

Chiediamo quindi al sindaco, abbandonando la politica del “Peggio per loro!”, di agire con rispetto e responsabilità, diluendo, innanzitutto, ulteriormente il pagamento, e provvedendo immediatamente a inviare del personale che provveda alla lettura dei contatori. Su questo in Consiglio comunale, e non solo, darò battaglia insieme con tutti i cittadini, e sono tantissimi, che mi hanno contattato in questi giorni letteralmente disperati ed esasperati.

Il consigliere comunale
L’Aquila Città Aperta
Roberto Tinari


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