Tomeo dopo l'occupazione della Provincia: "Non volevo suicidarmi, voglio solo lavorare"

27 Novembre 2013   11:54  

Massimo Tomeo non ce la fa più, è arrivato allo stremo e così ieri il gesto al limite: occupare la Provincia.

Tomeo ieri si è introdotto dentro gli uffici delle Ente in Via Aldo Moro,  senza che se ne sia accorto nessuno, come sembra.

"Sto bene, tranquillo e rilassato -ci racconta a telefono- ma voglio dire che io non ho mai minacciato il suicidio, avevo un temperino che porto sempre come me, ma non era un'arma. L'ho tirato fuori quando ho visto gli agenti della Polizia, ma non l'ho rivolto mai verso nessuno".

L'imprenditore vastese ci tiene a chiarire che a suicidarsi o a far male a qualcuno non ha mai lontanamente pensato. Chiede attenzione.

Dalla Provincia, ente che nel 2011 aveva appaltato ad un ATI i lavori di ristrutturazione di una scuola a Sulmona. Lavori per i quali l'ATI è stata pagata ma poi si è resa irreperibile, non pagando chi aveva lavorato per lei. Come l'impresa di Tomeo. Che a sua volta dunque non ha pagato i suoi operai, e non ha potuto presentare Durc. Ecco, Tomeo con quella ditta non può più lavorare.

Se chiede i soldi alla Provincia, è perché -come ci ha spiegato Tomeo- alla Provincia Tomeo all'epoca dei lavori aveva presentato diffide perché i lavori non erano a norma. Dunque secondo Tomeo quel pagamento all'ATI sarebbe stato improvvido.

"Ora chiedo solo un contributo, un anticipo per tornare a lavorare. Ho creato un'altra società ma non ho soldi per lavorare. Loro hanno fatto un errore a pagare l'ATI. D'accordo, andiamo avanti. Ora devono pagare me, e non vogliono farlo, per paura della Corte dei Conti".

Tomeo dopo un lungo sciopero della fame, della sete, è arrivato stremato a all'occupazione.

"Quando ho visto il tappeto dei Vigili del Fuoco - spiega- ho capito che ero stato frainteso. E deve dire che mi sono sentito umiliato nuovamente, dalla situazione. Parlare di un uomo che ha fatto 24 giorni di sciopera, non ha dato fastidio a nessuno, non è stato ascoltato, come se avessi dato di testa, mi ha umiliato".

Tomeo ha adito anche nelle vie legali, eppure ha scelto l'occupazione: "Mi sento preso in giro. Loro non vogliono pagare per la Corte dei Conti. Poi mi dico che pagano altre ditte, ma non è vero. Le ditte che hanno lavorato con me non sono state pagate".

Dopo il nostro intervento il presidente Del Corvo ha preso coscienza del fatto: "Il Rup, geometra Pacelli mi aveva promesso di aiutarmi, non è vero niente".

Ieri l'occupazione si è conclusa grazie all'attendo intervento del Questore dell'Aquila Vittorio Rizzi. Il presidente Del Corvo, assente nel palazzo, è arrivato dopo l'intervento di Rizzi che ha scelto di far alloggiare Toemo in un hotel aquilano.

Certamente scatterà la denuncia per occupazione "è implicita, credo" dice Tomeo.

Con gli agenti della Questura tenterà un incontro con Del Corvo e poi sarà alla Guardia di Finanza. C'è da dire che in tante volte che abbiamo incontrato Tomeo, la sensibilità della Provincia è stata davvero poca, di fronte ad un uomo che al freddo reclamava un diritto. Almeno lo si poteva accogliere all'interno. Ben diverso l'atteggiamento e la grande umanità dimostrata dal Questore.

di Barbara Bologna

 


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Massimo Tomeo
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