Tragedia Rigopiano, indagata la funzionaria che non prese in considerazione l'sos lanciato

15 Marzo 2018   10:16  

Nell'ambito dell'inchiesta sulla tragedia dell'albergo di Rigopiano avvenuta il gennaio del 2017 che costò la vita a 29 persone, è stata iscritta nel registro degli indagati Daniela Acquaviva, la funzionaria della Prefettura di Pescara  che prese sottogamba la telefonata in cui si avvisava del disastro in corso.

La donna, che è stata interrogatasu sua espressa richiesta dai carabinieri forestali di Pescara, è indagata dalla procura pescarese per lesioni colpose in concorso. Nel mirino la telefonata allegata ad una informativa dei carabinieri forestali del 30 ottobre scorso. Una conversazione telefonica nella quale un carabiniere chiede alla sala operativa della prefettura notizie sul crollo dell’hotel Rigopiano e, si legge nell’informativa, la funzionaria risponde: “Ma l’Hotel Rigopiano è stato fatto stamattina”.

Nel corso dell’interrogatorio, durato circa 1 ora e mezza, Acuquaviva, assistita dagli avvocati Giacomo Di Francesco e Manuel Sciolè, si è difesa sostenendo di aver risposto in quel modo perché il 118 aveva segnalato alla sala operativa della prefettura che la notizia del crollo era già stata verificata e risultava infondata.

L’inchiesta del procuratore capo di Pescara Massimiliano Serpi e del sostituto Andrea Papalia, conta altri 23 indagati, tra cui l’ex prefetto di Pescara, Francesco Provolo, il presidente della Provincia di Pescara, Antonio Di Marco, e il sindaco di Farindola Ilario Lacchetta.

 

 



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