Trasatti a D'Alfonso, ricostruzione sia elemento centrale e strategico per l’intero Abruzzo

02 Maggio 2013   11:33  

Nei giorni scorsi, in un’intervista giornalistica che ho letto con grande attenzione e interesse, Lei ha parlato del futuro della città di Pescara (in riferimento alle prossime elezioni comunali) e dei temi e dei problemi relativi all’Abruzzo, questi ultimi in riferimento alle future elezioni regionali.
In merito al secondo punto, Lei ha indicato - nel caso di una sua vittoria alle elezioni regionali come nuovo governatore dell’Abruzzo - la necessità di una legge che affronti quelle che ha segnalato come le dieci priorità della nostra regione.
Nulla da dire sugli obiettivi che Lei ha indicato per il prossimo governo di questa regione (in particolare quelli che fanno riferimento al diritto al lavoro, la infrastrutturazione dell’Abruzzo, il diritto alla salute ed altri) ma non posso nasconderle il mio stupore e la mia amarezza nel rilevare l’assenza, tra le priorità indicate, della ricostruzione della città capoluogo di regione.
Tutto ciò, mi creda, non per spirito campanilistico o per un’esigenza rivendicativa che mi deriva dall’essere segretario provinciale della Cgil, ma per la ferma convinzione che il rilancio socio-economico dell’intera regione non può prescindere dalla necessità di vincere la sfida della ricostruzione dell’Aquila e del cratere sismico.
Mi permetto di aggiungere, come abbiamo più volte sostenuto, che la ricostruzione post-sismica deve essere un impegno e una sfida dell’intero Paese e la città capoluogo deve essere per le sue classi dirigenti un laboratorio nel quale sperimentare un nuovo modello di crescita che rappresenti davvero un prototipo per il Paese.
Questa mia convinzione, tra l’altro, è stata confermata da un organismo internazionale di grande prestigio quale l’Ocse, che in collaborazione con varie università internazionali e su mandato di Cgil Cisl Uil e Confindustria, ha presentato i risultati di uno studio durato diciotto mesi e titolato (non casualmente) “Abruzzo verso il 2030, sulle ali dell’Aquila”.
Più volte abbiamo tutti criticato l’attuale governo regionale, compresi alcuni esponenti della maggioranza di centrodestra, che ci è sembrato più attento ai problemi di singole città (magari la propria) piuttosto che a quelli dell’intero Abruzzo. Un atteggiamento che danneggia la nostra regione ed al quale chi si candida a un futuro ruolo dirigente deve porre rimedio.
Queste mie osservazioni partono dalla considerazione e la stima che nutro per la capacità di analisi del D’Alfonso politico e amministratore; spero pertanto che siano utili a sviluppare una riflessione e un dibattito nel quale la ricostruzione della città capoluogo e il rilancio economico delle zone colpite venga considerata per quello che è: elemento centrale e strategico per l’intero Abruzzo. D’altra parte non posso dimenticare che gli investimenti che nei prossimi anni dovranno necessariamente arrivare nel cratere sismico potranno costituire un traino per l’intera regione, per le sue imprese e i suoi lavoratori.
Ho sempre pensato che l’Abruzzo ha bisogno di una guida attenta ai problemi dell’intero territorio e che non appaia, nella sua veste istituzionale di governatore, come il sindaco di una delle nostre città. Un sindaco-governatore lo abbiamo già conosciuto: due sarebbero davvero troppo  


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore