Tre Gemme, nuovo affondo del PD: "Procedura errata, lo dice il Tar"

"I giudici hanno confermato le pregiudiziali dell'opposizione"

19 Dicembre 2013   16:45  

Riceviamo e pubblichiamo dai consiglieri comunali PD si Pescara Enzo Del Vecchio e Camillo D'Angelo in riferimento al progetto Tre Gemme:

Lo sguardo si è focalizzato immediatamente sul dispositivo della sentenza del Tardi Pescara n. 583 del 21 novembre scorso, sulla istanza presentata dalla società Tre Gemme, laddove "ordina al competente Dirigente del Comune di Pescara di concludere il procedimento mediante l'adozione di un provvedimento espresso entro sessanta giorni dalla data di comunicazione della presente sentenza".

Ai più, soprattutto ai consiglieri di maggioranza in Consiglio comunale, quella disposizione è apparsa come una manna caduta dal cielo e capace di risolvere il guazzabuglio in cui è precipitata l'amministrazione Mascia per effetto non già del presunto ostruzionismo dell'opposizione quanto dei balbettii della maggioranza che nel corso dell’estate ha dapprima ritirato la proposta di delibera per sostituirla con altra e in data 11 novembre u.s. quando con una pregiudiziale del Consigliere Sospiri ne ha sospeso la trattazione e rinviandone il prosieguo dell'esame a dopo l'approvazione del bilancio.

Ed ora? Sarà il Consiglio comunale o il Dirigente competente ad assumere quel provvedimento per la conclusione del procedimento sulla richiesta avanzata dalla Società Tre Gemme?

I dubbi e le perplessità non mancano ma, almeno per quanto ci riguarda e stando la lettura delle motivazioni contenute nella sentenza 853/2013 del TAR di Pescara, i giudici hanno sancito cose importanti e che confermano quanto detto e scritto in più pregiudiziali dalla opposizione; quelle pregiudiziali sistematicamente bocciate dalla maggioranza.

Innanzitutto i giudici amministrativi scrivono: "Va però in merito osservato per verso che un termine particolare non risulta sia stato previsto da alcuna disposizione relativamente ai permessi di costruire 'in deroga' e per altro verso che il termine di trenta giorni, fissato in via residuale alla legge, non appare di certo ragionevole in relazione sia agli ordinari termini di conclusione del procedimento di rilascio del permesso di costruire di cui al più volte ricordato art. 20, sia all’aggravamento del procedimento in parola, che implica l’intervento del Consiglio comunale di autorizzazione a derogare lo strumento urbanistico".

Ancora più esplicita risulta essere l'analisi dei giudici quando affermano: "In definitiva, il procedimento in questione, che implica una modifica dello strumento urbanistico…".

Con queste parole il TAR di Pescara ha definitivamente posto fine ad una insulsa e spregiudicata propensione della maggioranza del Sindaco Mascia a voler concedere benefit non previsti dalla legge e per di più al di fuori delle procedure riguardanti la gestione dell’urbanistica comunale.

Come opposizione abbiamo ripetutamente segnalato questa erronea attività procedimentale ma, purtroppo, tutte le nostre pregiudiziali sono state bocciate da una maggioranza incapace di ragionare e comprendere il valore insito nello strumento urbanistico e sulle modifiche che allo stesso possono essere apportate solo con le procedure previste e regolamentate.

Le scorciatoie e le scappatoie che la maggioranza voleva intravvedere in una norma nazionale che interveniva solo ed unicamente sul patrimonio edilizio hanno rappresentato e fotografato, nei mesi scorsi, il basso profilo amministrativo della compagine masciana protesa più a salvaguardare gli interessi di singoli che quelli generali della comunità pescarese.

Peraltro, sulla identica scia delle motivazioni sviluppate dai giudici pescaresi si muovono anche altri tribunali amministrativi che sono stati chiamati ad interpretare la portata delle norme contenute del c.d. decreto sviluppo n. 70/2011 che mai ha ipotizzato il superamento della potestà regolamentare dei comuni in tema di gestione del territorio.

Chissà se anche questa penosa e vergognosa vicenda sia stata inserita negli accordi raggiunti tra il sottogruppo dell'UDC di Dogali e Di Noi con il Sindaco Mascia.


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