Tumori della Pelle, Troppe Lampade. Allarme per Gay e Bisessuali

08 Ottobre 2015   07:02  

Troppe lampade. Potrebbe essere uno dei fattori che espone maggiormente gli uomini gay e bisessuali al rischio di cancro alla pelle. Secondo uno studio pubblicato su 'Jama Dermatology', condotto da ricercatori dell'University of California San Francisco, è 6 volte più probabile che questa fascia della popolazione ceda al fascino del lettino abbronzante rispetto agli etero e sull'altro fronte ha due volte più probabilità di ammalarsi di tumori della cute, non solo melanoma ma anche altre tipologie. Un dato che non si riscontra fra le donne omosessuali e bisex (che rispetto alle eterosessuali hanno metà delle probabilità di incorrere sia nell'abitudine della lampada che in un cancro della pelle).

Gli scienziati hanno analizzato le informazioni su oltre 192 mila adulti uomini e donne (oltre 66 mila reclutati in California e quasi 126 mila da una survey nazionale) e hanno osservato che le differenze nei tassi di cancro alla pelle persistevano anche dopo aver aggiustato la statistica considerando eventuali situazioni di immunosoppressione, per esempio la presenza di un'infezione da Hiv. Una probabile causa dei tassi più elevati di cancro alla pelle riscontrati fra gli uomini gay e bisex, hanno concluso gli esperti, "è dunque la maggiore esposizione ai raggi ultravioletti causata dall'abbronzatura indoor", dichiara Sarah Arron, professore associato di dermatologia nell'ateneo statunitense.

"La nostra speranza - aggiunge - è che i risultati mostrati dallo studio contribuiscano ad aumentare la consapevolezza tra gli operatori sanitari che gli uomini gay e bisessuali costituiscono una popolazione ad alto rischio per il cancro della pelle, e che questa presa di coscienza, a sua volta, porti a una maggiore educazione e a screening più accurati per questo gruppo di uomini".

Molti, soprattutto i più giovani, associano l'abbronzatura con la salute e con un'immagine attraente. "Un mito che purtroppo ha gravi conseguenze", avverte l'esperta. Arron evidenzia che il cancro della pelle è il tumore più comune negli Stati Uniti, con circa 5 milioni di americani trattati ogni anno e un costo di 8.1 miliardi di dollari, e sta aumentando a un ritmo di circa il 4% annuo. Tanto che la Us Surgeon general lo ha identificato come un importante problema di salute pubblica.

Un fattore di rischio evitabile, sottolineano i ricercatori, è l'esposizione ai raggi ultravioletti sia nel caso dell'abbronzatura indoor che outdoor. E Internet potrebbe essere una via per aumentare il livello di consapevolezza sulla prevenzione. A lanciare una proposta è un altro team di scienziati della stessa Ucsf: usare forme di pubblicità 'educazionale' online correlate alle parole usate nelle ricerche lanciate sui motori come Google. In uno studio pubblicato sempre su 'Jama Dermatology' la ricercatrice Eleni Linos e il suo gruppo hanno creato una serie di brevi annunci pubblicitari sull'abbronzatura indoor e il rischio di cancro alla pelle. Spot che apparivano quando gli utenti di Google cercavano informazioni sui lettini abbronzanti.

L'annuncio di maggior successo è stato visto da quasi 200 mila utenti, circa l'1% dei quali ha cliccato sul link per ulteriori informazioni (tasso considerato commercialmente valido per la pubblicità online). Gli spot più gettonati sono apparsi tra il 2 aprile e il 2 giugno 2015, periodo in cui il volume di ricerche online sui lettini abbronzanti è più alto. "Più di un adolescente su 5 e più della metà di tutti gli studenti universitari ricorre all'abbronzatura indoor", spiega Linos. Il fatto che Google gestisca "tre miliardi e mezzo di ricerche al giorno", rende il motore di ricerca "un'opportunità incredibile per diffondere messaggi di salute pubblica mirati".


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