Uccise per un affronto: le foto dell'uomo tagliate. La vendetta in un intero caricatore di revolver

18 Ottobre 2013   10:36  

Non voleva andarsene, per questo ha deciso per la scelta finale. Veli Selmanaj, 46 anni, non sopportava l’affronto di essere stato cacciato di casa dall’ex moglie e dai suoi sei figli.

Per questo la sua follia omicida avrebbe preso forma, e secondo indiscrezioni, alcuni connazionali l’avrebbero spinto “a lavare l’onta”.

L'onta erano le foto che i suoi familiari gli avevano fatto trovare in casa, tutte con la sua faccia tagliata. Un gesto durissimo ma con un pregresso la bellissima Senade aveva aveva trovato il coraggio di denunciare anni di abusi sessuali. Nessuno poteva permettersi di mettersi contro di lui e così ha ucciso prima sua moglie, Fatime, la mamma di Senade colpevole, secondo lui, di aver protetto la figlia.

Poi ha ucciso la bellissima Senade. Un intero caricatore di un revolver tedesco calibro 22. Tre proiettili hanno raggiunto Senade Selmanaj, 21 anni. Uno solo è servito a togliere la vita all’ex moglie, Fatime. L’autopsia è stata eseguita dal medico Paolo Agnifili. Sapendo dei precedenti, i sospetti sono caduti subito sull’ex marito e padre orco. Gli uomini del nucleo radiomobile della compagnia di Avezzano, agli ordini del tenente Marco Mascolo, hanno individuato subito l’auto e il fuggitivo è finito in manette. Gli investigatori stanno ricostruendo il passato dell’assassino.

L'uomo era stato allontanato dalla famiglia,perché accusato di avere abusato sessualmente delle due figlie (fra le quali la ragazza uccisa). Veli tornato nella Marsica dallo scorso dicembre, dopo un periodo in Germania, aveva chiesto aiuto a un fratello residente in Svizzera. Contro l'omicida era stato avviato un procedimento giudiziario. Il pm aveva chiesto l’arresto, mentre il gip aveva optato per una misura più blanda (non poteva avvicinarsi ai familiari). Giovedì 28 novembre sarebbe dovuta iniziare la prima udienza del processo. A 12 anni aveva perso il padre, ucciso in guerra, e aveva cresciuto i suoi fratelli.

Dalla guerra era poi scappato e venti anni fa aveva trovato asilo nella Marsica. La sua famiglia l’ha raggiunto nel 1999. Un paio di anni fa la separazione dalla moglie decisa dal tribunale di Avezzano.


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