Uil Abruzzo: La Regione si è fermata. Bisogno di investimenti, politiche anti-crisi e per il lavoro

18 Aprile 2013   12:14  

L'emergenza organici che paralizza funzioni vitali per la spesa dei fondi europei non è ancora stata affrontata. Saltano le riunioni, ci si avvicina al punto di non ritorno (se non ci siamo già). La richiesta d’incontro fatta da Cgil, Cisl, Uil Abruzzo al Presidente Chiodi non ha ricevuto risposta.

Il Fondo Sociale Europeo (FSE) è stato tutto correttamente programmato, ma bandi e rendiconti sono quasi fermi per mancanza di dirigenti e personale.

Era ed è urgentissimo spostare dirigenti e personale, da dove servono meno a dove sono indispensabili, e invece persino gli spostamenti volontari vengono bloccati e una paurosa mancanza di governo della macchina regionale permette a singole direzioni di mettere il veto a mobilità ragionevoli e necessarie anteponendo idee distorte di potere (più personale = più potere) alle esigenze del servizio pubblico. 

Il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) ha bisogno di aggiustamenti immediati, che salvino almeno la quantità se non la qualità della spesa, in parte compromessa dalla pessima fattura del programma originario, che le riprogrammazioni non hanno potuto migliorare radicalmente. L’obiettivo massimo, purtroppo, è solo salvare il programma: renderlo buono è fuori portata.

Nonostante le denunce fatte dalle confederazioni sindacali siano esatte e documentate,  la consapevolezza della situazione nel governo regionale rimane bassa e le contromisure ignote. Pesa la mancata riorganizzazione della pubblica amministrazione regionale. Almeno, si provveda a spostare dirigenti e personale sulle funzioni strategiche (programmazione, fondi europei, lavoro, sanità).

Il confronto sulla programmazione 2014-2020, che in altre regioni è partito, da noi comincerà solo il 6 maggio, mentre siamo ripiombati indietro con la spesa dei fondi 2007-2013. Tutto il lavoro fatto per tirarci fuori dalla coda delle regioni in ritardo di utilizzo delle risorse europee, quasi le sole disponibili per lo sviluppo, rischia di essere compromesso. Il 6 maggio si parlerà anche di questo, ma se ci occupiamo della programmazione in modo disgiunto rispetto al concreto funzionamento della pubblica amministrazione, non risolviamo alcunché.

Nessuna nuova anche sul fronte del pacchetto regionale anti-crisi. Bisognava (da tempo) verificare come è andato effettivamente il pacchetto 2012 (PRESTO 1) e fare un nuovo pacchetto di misure precise di investimento e sostegno all’occupazione per il 2013; siamo inoltre creditori di una risposta dal Presidente Chiodi sull’utilizzo di risorse FAS per le aree di crisi.

Tempi: strettissimi. Un paio di mesi, prima che il clima pre-elettorale occupi tutta la scena.


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