Un anno fa la rinuncia di papa Ratzinger, mons.Forte: " sua rinuncia atto di profonda onestà"

11 Febbraio 2014   13:13  

La rinuncia, come tutto il Pontificato di Benedetto XVI, e' stata ispirata dal Concilio Vaticano II.
Ne e' convinto il teologo monsignor Bruno Forte, arcivescovo di Chieti-Vasto, che sottolinea quanto sia stato "un atto di profonda onesta'", la decisione di Ratzinger di mettere la parola fine al suo pontificato.
A un anno di distanza, monsignor Forte si sofferma sui risvolti della storica decisione presa da Benedetto XVI.
"A mio avviso - afferma in un'intervista a Radio Vaticana - e' l'espressione coerente dello stile che Papa Benedetto ha avuto durante l'intero suo Pontificato: uno stile ispirato all'unica intenzione di piacere a Dio".
Monsignor Forte ribadisce che "nel suo modo di essere" Ratzinger "non ha mai cercato il consenso facile delle folle". "Egli e' stato - spiega - un uomo che ha voluto portare avanti la riforma spirituale della Chiesa e dunque l'unica fondamentale esigenza, per lui, era quella che il suo modo di essere Successore di Pietro, vescovo di Roma, Pastore della Chiesa Universale e il modo di essere della Chiesa intera fossero tali da piacere a Dio.
Io credo che questa sia la grande chiave di comprensione di tutto cio' che Papa Benedetto e' stato.
E in questo senso - aggiunge -, anche la sua rinuncia e' stata un atto di obbedienza al fatto che egli sentiva venir meno le forze. E' stato un atto di profonda onesta'! Mi sembra di poter dire che egli vede nel Pontificato di Papa Francesco la conferma che Dio ha voluto dare alla validita' di questa scelta: una voce fresca, nuova, che in qualche modo e' anche sostenuta da una grande energia, anche fisica bisogna dire, quale Papa Benedetto non potrebbe aver avuto".
Secondo il presule e storico, inoltre, Ratzinger "e' stato un protagonista del Concilio. Il Concilio - sottolinea - fa parte del suo Dna. Chi ha voluto pensare che, in qualche modo, il Pontificato di Benedetto fosse un allontanarsi dal Vaticano II, in fondo contraddice quella che e' l'identita' profonda del pastore, del teologo e poi del Papa Joseph Ratzinger.
Quindi il punto forte da sottolineare e' che il Vaticano II ha ispirato continuamente il Pontificato di Papa Benedetto ed egli stesso lo ha detto piu' volte, raccogliendo le eredita' anche dei suoi predecessori". E monsignor Forte continua: "Naturalmente nella visione del Concilio Vaticano II, questa che io chiamo mistica del servizio, e' ben chiara: Giovanni Paolo II e' stato colui che ha spostato interi continenti con la sua energia fisica e spirituale; poi e' venuta la stagione della malattia, fino all'estremo punto del silenzio, del mutismo, quando non riusciva piu' a parlare, se non con i gesti.
Analogamente con Benedetto c'e' stata la stagione del suo grande magistero: egli e' stato un grande catecheta, e' stato un Padre della Chiesa moderna per tanti aspetti; poi e' venuto il tempo del silenzio, quello che egli ha scelto, sentendo venir meno le forze, come via migliore, in cui ha potuto continuare a servire la Chiesa nella preghiera". 


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