Un'aquilana a Siracusa, con le sue rovine nel cuore

di Anna Pacifico Colasacco

17 Agosto 2010   11:41  

Dal blog Miss Kappa a cura del'aquilana Anna Pacifico Colasacco

''Da anni le mie vacanze del mese di giugno sono in Sicilia. Per l'esattezza, a Siracusa. Nel centro storico di Siracusa: la splendida Ortigia.

Luogo d'incanto: un'isola nell'isola. Centro storico abbandonato dai Siracusani negli anni scorsi, e , da qualche tempo, pian piano, in via di recupero. Lo scorso giugno, dopo essere mancata l'anno precedente, e dopo il nostro terremoto, ho visto, per la prima volta, Siracusa con gli occhi di chi ormai è abituata a vedere case cadenti e puntellate.

E rovine. E, per la prima volta, ho realizzato che Ortigia è simile ad una città terremotata. Case disabitate, ponteggi, cantieri.

Finestre come occhi oscuri che aprono alla vista di interni fatiscenti.
Pietre ed intonaci sgretolati. Tanti. Portoni segreti. E soli. E balconi con vecchie piante arse dal sole.

Assetate ed orfane di mani premurose. Ed ho realizzato che è proprio questa condizione che me la fa amare. Città vera, che non si nasconde.
Che mostra le sue ferite. E va orgogliosa delle medicazioni che lentamente si vanno operando. Ed è piena di vita: negozi e negozietti, bar, ristoranti e musica e voci.
E odore di pane caldo e brioches. E granite e gelati. E il mercato: vivo, vivissimo. I banchi pieni di meraviglie del mare e della terra. E le spezie. E l'odore dei peperoni arrostiti sulla brace, del finocchietto selvatico. Dell'origano. E le grida dei venditori che ti invitano a comprare.

E mi son detta, ci siamo detti, con mio marito, che forse potremmo vivere in quel posto. Mare, e storia, e arte. E mito.

E da qui nasce il mio proposito, da perseguire con tenacia. Voglio chiedere la riconversione del centro storico della nostra città.

Voglio negozi, e ristoranti, e bar, e gallerie d'arte,e luoghi d'incontro. Voglio che gli Aquilani vivano la ricostruzione e ne prendano coscienza.
Voglio che i bambini di oggi imparino a diventar grandi in un luogo bello, da amare e curare.
Voglio che i giovani non abbandonino il centro, la città vera, per i centri commerciali anonimi ed avvilenti. La loro città, quella che hanno sempre vissuto, prima di quel 6 aprile, come luogo di incontro e divertimento.

In mezzo al bello della storia. Che non va dimenticata.

Voglio che gli anziani tornino fra le loro pietre, a raccontarci la loro memoria.Voglio che il turista non arrivi più qui, nel nulla. A fotografarsi vicino alle rovine.
Voglio che trovi un luogo vissuto e curato. E amato.
Questo è un proposito dal quale ripartire.
E trovare vigore e speranza.''


L'illustrazione del mercato di Siracusa e del pittore Orfeo Bastianini

 


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