Un cronoprogramma coi fichi secchi. Cialente minaccia: ''O i soldi o cacciamo il prefetto''

28 Marzo 2013   13:21  

Approda oggi in consiglio comunale,e convocato a casa Onna, il crono-programma della ricostruzione privata, che stabilisce quanti soldi servono per ricostruzione le case del capoluogo e delle sue 50 frazioni terremotate entro il 2019 e dove i lavori partiranno prima e dove dopo.

I fondi disponibili sono stati calcolati in 3.5 miliardi per il centro storico del capoluogo, e in un 1,6 miliardi per le frazioni.

A partire prima, già nel 2013, le frazioni con maggior danno e densità abitativa, ovvero Onna, San Gregorio, Tempera, Roio Poggio, Santa Rufina, Bazzano, Paganica, Camarda, Bagno e Arischia.

Nel centro storico della città nel 2013 i lavori partiranno lungo l’asse centrale, vale a dire l’area compresa tra piazza Battaglione Alpini, la Fontana Luminosa, e la Villa Comunale.  E nelle sei aree a breve già individuate dove non ci sono aggregati, nè grandissimi danni. 

Le altre frazione dovranno aspettare anche fino al 2017.

Una logica che però viene contestata da più parti. La legge dice che bisogna comunque dare la priorità alle case terremotate dove la gente abitava. Ma con questo crono-programma uno sfollato non potrà ricostruire la casa prima del 2017 se ha la sfortuna di averla nella frazione mesa in coda.

Mentre in altre frazioni saranno ricostruite già nel 301 seconde case disabitate e stalle.

Certo, approvato il crono-programma, aggiustato con qualche mendamento, servono i soldi per attuarlo. E per ora le casse della ricotruzione sono vuote, e non c'è nessuna certezza dei fondi per i prossimi anni.

E il sindaco Massimo Cialente minaccia:

''La nostra pazienza sta finendo. All'Emilia che per fortuna ha molti meno danni hanno dato giustamente 6 miliardi. Non non abbiamo nessuna certezza nemmeno sui 5 miliardi che chiediamo per attuare questo cronoprogramma da qui al 2019.

Se il governo, se l'Italia ha deciso di dimenticarci e di volerci far morire, noi venderemo cara la pelle. Potremmo tgliere le bandiere tricolori e cacciare il prefetto dalla nostra città.''

Il cronporogramma alla fine è stato apporvato con 18 voti favorevoli, due contrari e uno di astensione.

Approvato anche l'emedamento di Appello per L'Aquila sulla trasparenza nell'applicazione del cronoprogramma

E al termine dei lavori fa la sintesi l'assessore alla ricostruzione Pietro Di Stefano:

“Gli elementi su cui si fonda la programmazione per il centro storico dell’Aquila sono le priorità strategiche, il ruolo del cosiddetto asse centrale e i progetti unitari, mentre per quanto riguarda le frazioni si è proceduto sulla base di una lettura incrociata degli elementi connotativi delle rispettive individualità territoriali, sulle caratteristiche riguardanti l’intensità macrosismica, sulla densità abitativa e sulla natura dei fabbricati.

Quanto all’aspetto finanziario, il fabbisogno è individuato in complessivi 3 miliardi e mezzo di euro, di cui 1 miliardo e 313 milioni per l’asse centrale.

Per l’anno in corso è previsto l’avvio dei lavori lungo l’asse centrale, vale a dire l’area compresa tra piazza Battaglione Alpini, la Fontana Luminosa, e la Villa Comunale, per 412 milioni di euro, e nelle sei aree a breve, per 200 milioni, che sono caratterizzate, come noto, da complessi edilizi che, in prevalenza, non hanno natura di aggregati e che non presentano danni strutturali.

Nel 2014 l’importo complessivo dei lavori è stimato invece in circa 1 miliardo e 28 milioni, con ulteriori 550 milioni per l’asse centrale e 49 per le aree C.

In particolare, per quanto riguarda queste ultime, 100 milioni saranno destinati al recupero del quartiere di Valle Pretara.

È previsto l’avvio dei cantieri su via Garibaldi, nella zona di Santa Giusta, via XX Settembre, San Marciano, Sant’Andrea, San Pietro, San Marciano, Villa Gioia e Borgo Rivera.

Il fabbisogno finanziario per il 2015 è stimato in 706 milioni, da destinare al completamento del recupero delle aree di San Pietro – San Marciano, per le quali comunque, dal 2016 al 2018 sono indicati ulteriori 570 milioni di euro.

L’obiettivo – ha concluso l’assessore Di Stefano – è quello di arrivare a un completo stanziamento delle risorse destinate alla ricostruzione entro il 2018, per consentire alla città di essere pronta per la sfida, che riteniamo di importanza straordinaria, relativa a L’Aquila quale capitale europea della Cultura 2019, data che, significativamente, coinciderà con 10 anni dal sisma.

Quello di cui abbiamo bisogno è, a fronte della presenza di un’idea progettuale e programmatica strategica e articolata da parte dell’amministrazione, di avere certezza in merito ai finanziamenti che, finalmente, devono essere caratterizzati da un flusso lineare, per evitare i blocchi e gli slittamenti registrati a fasi alterne in questi quatto anni”.

IL CRONOPROGRAMMA PLURIENNALE DELLE FRAZIONI APPROVATO 

I CRITERI CON CUI SI E' DECISO IL CRONORPGRAMMA DEI LAVROI NELLE FRAZIONI

IL CRONOPROGRAMMA ATERNATIVO PROPOSTO DAL CONSIGLIERE FERELLA 

 

 


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