Un dipendete regionale a Febbo: "Ci avete tolto 100 euro, non ce la facciamo. Lei non può capire"

19 Settembre 2012   16:35  

"Vorrei indirizzare una lettera aperta all'assessore per spiegare in maniera chiara, e non in sindacalese, perché i dipendenti protestavano e spiegarlo soprattutto ai nostri concittadini."

Lo scrive un cittadino, un lavoratore...forse, qualcuno che decide di non mettere né firma né faccia nel parlare con l'assessore Febbo. Non mette la firma neanche per noi giornalisti, che decidiamo, tuttavia, di dargli voce. Perché la sua protesta è garbata e senza volgarità e degna di attenzione.

Scrive ancora: "Sono un dipendente regionale costretto all'anonimato ed il perché lo leggerete in fondo alla lettera. Consideratela, se potete, una lettera firmata, per far sentire una volta tanto la voce diretta delle persone e non dei politici o dei sindacalisti. Grazie per quello che potrete e vorrete fare."

Ed eccola la lettera di del lettore Cyrano

"Gentile assessore, purtroppo, e sottolineo purtroppo, non ero tra quei settanta / ottanta facinorosi che hanno abbandonato il posto di lavoro per venire a protestare e che ora dovranno spiegarle cosa stavano facendo davanti alla sala Celestino "senza autorizzazione" oltretutto non sapevo che per protestare occorresse una autorizzazione. Ebbene, visto che lei non lo capisce, cerco di spiegarglielo in parole povere. Quei settanta / ottanta facinorosi cercavano semplicemente di difendere un salario che è sempre più risicato rispetto al costo della vita che aumenta ogni giorno. La Giunta regionale di cui lei fa parte, con l'allegra gestione del personale, ha fatto in modo che il dipendente della Regione Abruzzo si ritroverà da quest'anno con circa 100 euro al mese di stipendio in meno. Chiamandolo "Salario accessorio" o "indennità" la cosa sembra fare meno impressione, ma alla fine sempre 100 euro al mese in meno sono e messa così le assicuro che a noi fa impressione.

Questo diminuzione di stipendio è causata, tra le altre cose, non da un decreto taglia-stipendi del Governo o dalla situazione contingente, ma dalla sua decisione di sopprimere l'ARSSA caricando così sulla fragili spalle della Regione altri 250 dipendenti. Le assicuro che questa operazione ha significato la perdita di un punto di riferimento per chi vive di agricoltura e un aumento delle spese per il personale alla Regione (può chiedere conferma alla sua collega Carpineta).

Certo, a lei che percepirà più o meno 12.000 euro di indennità ogni mese, 100 euro fanno ridere, ma a me che ho figli che studiano, che debbo pagare le tasse che voi mi avete aumentato, che debbo pagare le bollette, i ticket, la benzina e tutto il resto 100 euro al mese non fanno assolutamente ridere e anzi mi mettono in difficoltà. Queste cose magari non la turbano perchè la benzina per andare a lavoro lei non la paga (e io si), il cellulare lei non lo paga (e io si), l'autostrada lei non la paga (e io si). Lei magari non lo sa, ma lo stipendio di un dipendente regionale oscilla tra i 1.100 euro di una fascia B ed i 1.400 euro di una fascia C. Non c'é certamente da scialare con questi stipendi da favola ed allora anche lei deve convenire che 100 euro (cento miserabili euro che lei magari darà a sua figlia come paghetta settimanale) per noi sono un mare di soldi. Ecco quindi cosa facevano quei 70/80 facinorosi davanti alla sala Celestino.

Difendevano il diritto a continuare a vivere e lavorare in maniera dignitosa. Mi permetta invece di fare una domanda per sapere che cosa lei e la giunta di cui fa parte, avete fatto per la Regione e per i suoi abitanti. Forse siamo noi che dovremmo chiedere ragione del vostro operato e mi piacerebbe sapere se qualche volta vi rendete conto del posto che occupate e delle responsabilità enormi che avete.

Leggo sul roboante curriculum cha ha pubblicato sul sito della Regione Abruzzo che Lei è considerato il migliore amministratore che la destra abbia mai avuto in Abruzzo; parole, a suo dire, dell'On. Marini che evidentemente comincia a risentire dell'età avanzata. Beh, se lei è il migliore che abbiamo allora comincio a capire perchè le cose vanno così. Capisco perchè le nostre tasse sono aumentate; perchè le nostre ambulanze non hanno più il medico a bordo; perchè i comuni terremotati non si ricostruiscono; perchè la disoccupazione aumenta e perchè l'agricoltura va a rotoli (salvo le eccellenze che esistevano prima di lei e che continueranno ad esistere nonostante lei).

Invece di perdere tempo a chiedersi cosa facevano 70 facinorosi davanti alla sua porta cominci a chiedersi cosa lei sta facendo lei per l'Abruzzo; per una regione in cui la disoccupazione aumenta, le tasse aumentano, il costo della vita aumenta ed i servizi diminuiscono.

Cordiali saluti

P.S. Mi scusi se non mi firmo, ma la sua reazione spropositata ad una civile protesta mi consiglia di non farlo."


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