Unioni civili, Caporale contro Molinari: ''Dove c'è amore, c'è famiglia e non c'è peccato''

28 Settembre 2012   13:19  

Riceviamo da Walter Caporale, consigliere regionale dei Verdi e pubblichiamo.

''Ciò che stona di più nella dichiarazione dell’Arcivescovo dell’Aquila contro l’istituzione del registro delle unioni civili è il linguaggio perentorio con cui il prelato entra ancora una volta nel dibattito pubblico cittadino.

Linguaggio che rischia di calpestare un concetto fondamentale della civiltà occidentale: la laicità, che, bisogna ricordarlo, per imporsi ha dovuto spegnere più di un rogo curiale.

D’altra parte monsignor Molinari non è nuovo a esternazioni che hanno molto dell’affermazione politica e poco della parola pastorale. 

Così nel marzo 2010, nell’undicesima lettera pastorale “Consolate il mio popolo”, mentre da una parte invitava “alla lotta perché ogni villaggio del progetto C.A.S.E. abbia una chiesa”, dall’altra stigmatizzava il fatto che “In Italia va tutto a carte bollate e piazze. Se questa è la vita politica di una nazione, poveri noi. Quanto a Roma, se in Iraq c’è gente che si fa ammazzare per votare non penso che un cavillo possa bloccare tutto”.

Era questo il suo alto lamento per l’esclusione di alcune liste dalla competizione elettorale per le elezioni provinciali (“E’ intollerabile che dieci minuti di ritardo per [la presentazione] [de]le liste possano impedire il voto”).

Ma questa stizza sia verso la piazza e la partecipazione sia verso le procedure proprie degli ordinamenti democratici è una costante del suo pensiero.

Nello stesso periodo non mancava di accusare il popolo delle carriole “di avere degli interessi nella ricostruzione”. Qui la battuta del ‘pulpito’ è troppo scontata e quindi la tralascio.

Qualche mese dopo, nel novembre dello stesso anno, non perde l’occasione per invitare gli “aquilani migliori” a “isolare e neutralizzare ogni azione eversiva e demolitrice di strani gruppi che hanno annunciato la loro adesione” alla manifestazione L’Aquila chiama Italia, manifestazione indetta dai comitati cittadini aquilani per riaccendere l’attenzione sull’Italia dei crolli e delle macerie di democrazia.

Scesero in piazza, pacificamente, oltre ventimila persone.

Si potrebbe continuare con gli esempi, ma credo che questi bastino per dire quanto il Vescovo sia interessato ai temi e agli interessi di più bruciante attualità politica, tanto che la curia aquilana è rimasta coinvolta in inchieste giudiziarie, proprio come in questi tempi capita spesso agli uomini e alle istituzioni della politica.

Ora, sul tema delle unioni civili, tema quanto mai delicato che interroga la coscienza di ognuno, il Vescovo vi entra con la stessa perentorietà con cui è entrato nel dibattito e nelle vicende della ricostruzione.

Forse è inutile ricordargli che la famiglia è tale quando c’è amore, ed è dunque assai secondario il fatto se essa sia costituita da un uomo e da una donna o due uomini o da donne.

Due vecchietti che, soli, scelgono di vivere insieme non fanno peccato, tutt’altro, si danno solidarietà, conforto, assistenza, compagnia. Dove c’è Amore c’è Solidarietà, e lì, per chi crede, c’è Dio.

Io, cattolico e laico, preferisco affidarmi alle parole di Amore del Cardinale Carlo Maria Martini: “Non condivido le posizioni di chi, nella Chiesa, se la prende con le unioni civili. Non è male, in luogo di rapporti omosessuali occasionali, che due persone abbiano una certa stabilità e quindi in questo senso lo Stato potrebbe anche favorirli…”.

La Chiesa dovrebbe includere, non escludere. Ma monsignor Molinari, a cui certo non manca la virtù della perseveranza, considererà irricevibili queste parole.

Tuttavia, cristianamente, non penso che sia un novello De Maistre, tutt’altro, penso che sia un uomo semplice che crede nei miracoli, persino a quelli di Berlusconi.''

 


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore