Univaq, ok del cda dell'Ateneo: da gennaio tornano le tasse. Ma l'Udu minaccia ricorso al Tar

Inverardi: "In futuro potremo applicare correttivi"

31 Luglio 2014   10:59  

Era stato ampiamente preannunciato, ora è ufficiale: dopo la sospensione di circa 5 anni in conseguenza del sisma del 6 aprile 2009, dal gennaio 2015 gli studenti dell'Università dell'Aquila torneranno a pagare le tasse.

La decisione è stata di fatto approvata dal cda dell'ateneo in una seduta tenutasi nella serata di ieri. Soddisfazione è stata espressa dalla rettrice Paola Inverardi, che ha assicurato che "tra un anno, quando avremo i dati definitivi per le iscrizioni all'anno accademico 2014/15, potremo individuare ed applicare correttivi".

Il nuovo sistema prevede il pagamento delle imposte universitarie in due rate: la prima è formata da 140 euro di tassa regionale più 16 euro di bollo e da una tassa di iscrizione fissata dal ministero di 198,39 euro e da ulteriori 101,61 euro, una porzione della tassa contributiva (totale circa 300 euro, anche se partirà dal 2015/16 poiché il vecchio accordo di programma sarà ancora valido), mentre la seconda, calcolata sull'indicatore Isee, andrà da un minimo di 100 euro per redditi da 0 a 15.000 euro circa, a 220 per Isee di 20.000 euro circa, fino a un massimo assoluto di 850 euro.

Per gli iscritti in corso con almeno 12 crediti di attività annua e con reddito tra 0 e 10.632 è previsto il rimborso della seconda rata, ed anche per quanto riguarda gli altri studenti potranno essere applicare una serie di deduzioni in base al merito, alle situazioni familiari e al grado di attività dei richiedenti durante l'anno.

Alla seduta del cda ha preso parte anche una rappresentanza studentesca, che si è astenuta dal voto in segno di protesta contro la decisione. Disapprovazione per quanto stabilito è stata espressa anche dall'Unione degli universitari (Udu), pronta a presentare ricorso al Tar contro l'approvazione del nuovo piano tasse.

"Sono stati puniti i più poveri se fuori corso, e sono stati respinti alcuni nostri emendamenti miranti a tutelare gli studenti meno abbienti e quindi l'Ateneo" - ha affermato l'Udu in una nota - "ed inoltre la pre-vigente regolamentazione delle tasse dell'Univaq non prevedeva alcuno scalino iniziale, per cui l'introduzione di uno scalino oggi già sul reddito 0 introduce una violazione della legge, che vieta aumenti di tasse e contributi per le fasce di reddito sotto i 40.000 euro di Isee superiori agli adeguamenti Ista".


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