Univaq, tornano le tasse e scattano gli aumenti. L'Udu pronta a ricorrere al Tar

"Conseguenza dell'introduzione del numero chiuso"

24 Luglio 2014   11:00  

Manca pressappoco un anno, ormai, alla reintroduzione del pagamento delle tasse presso l'Università degli studi dell'Aquila, che era stato sospeso in conseguenza del tragico sisma del 6 aprile 2009.

L'esborso per gli studenti, tuttavia, rischia di essere maggiore rispetto al 2008, e secondo l'Udu (Unione degli universitari) ciò avverrebbe in conseguenza dell'introduzione del numero chiuso per alcune facoltà. In altre parole, dato il minor numero di studenti, le tasse verrebbero aumentate per coprire i costi, eda risentine sarebbero in modo particolare gli universitari provenienti da famiglie di reddito medio-basso.

L'Udu ha affermato in una nota di aver chiesto sin dallo scorso ottobre di poter ridiscutere con il ministero circa il rinnovo dell'accordo di programma, tuttavia - sostiene il sindacato studentesco - "ci sono stati solamente singoli incontri della rettrice con il ministero di cui nessuno sa nulla di concreto".

Martedì scorso, poi, il Senato accademico ha deliberato la propria proposta: una prima rata di 300 euro, uguale per tutti gli studenti e non abbattibile, a cui andranno aggiunti i 156 euro per il pagamento della tassa sul diritto allo studio regionale, per un totale di 456 euro. A tale somma andrebbero aggiunti altri 220 euro per tutti gli studenti con fascia Isee tra 0 e 21mila euro, mentre per coloro che invece hanno una soglia tra i 21mila e i 53mila euro il contributo aggiuntivo varierebbe dai 220 fino ai 900 euro.

Il sindacato studentesco ha già espresso apertamente la propria contrarietà a tale ipotesi, minacciando di ricorrere al Tar qualora la proposta dovesse essere approvata.

Se ciò avvenisse, infatti, l'incremento di tasse universitarie per uno studente a reddito potrebbe dunque arrivare anche al 1000%, per i redditi a 30.000 di Isee si pagherebbe fino ad un 50% di tasse in più; per i redditi a 40.000 l'aumento sarebbe del 26%. Aumenti che striderebbero in maniera evidente, secondo l'Udu, con la spending review del 2012, che prevede, per gli studenti con Isee al di sotto dei 40000 euro, che fino all'anno accademico 2015/2016 non vengano incrementate le tasse universitarie oltre il normale adeguamento Istat del 9,6%.


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