Università dell'Aquila, Roadshow 'Intelligence live, Minniti: "La sicurezza è Liberta"

27 Maggio 2015   16:11  

Dopo i saluti introduttivi affidati a Paola Inverardi, rettrice dell'Universita' degli Studi dell'Aquila, il programma dei lavori ha visto il confronto dal titolo 'Fare sistema per capire la complessita'', con gli interventi dello stesso sottosegretario Marco Minniti, di Isabella Corradini, docente di Psicologia sociale, di Filippo Mignosi, docente di Informatica e di Francesco Sidoti, docente di Criminologia. A seguire, 'Intelligence...conosciamola meglio', con i contributi di Bruno Valensise, direttore della Scuola di formazione del Sistema di Informazione per la sicurezza della Repubblica e di Paolo Scotto di Castelbianco, responsabile della Comunicazione istituzionale del Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza.

 "C'e' bisogno dell'Intelligence perche' l'Intelligence ha come vocazione quella di proteggere i confini di una democrazia, per renderla piu' sicura".

Questo il pensiero del sottosegretario Marco Minniti, Autorita' delegata per la sicurezza della Repubblica, intervenuto stamane nell'aula magna del polo universitario di Coppito, a L'Aquila, dove si e' tenuto un nuovo incontro del roadshow 'Intelligence live', che da ottobre 2013 vede il Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica dialogare con gli studenti nelle principali universita', mettendo in cantiere collaborazioni con i principali centri di ricerca e di eccellenza da Nord a Sud dell'Italia.

L'apertura ai cittadini premia i 'Servizi 2.0? e cambia anche la word cloud con cui e' percepito il Comparto Intelligence, sempre piu' impegnato a promuovere una cultura della sicurezza partecipata. Lo strumento non convenzionale al servizio del Paese guarda dunque al futuro puntando su giovani, ricerca e innovazione.

 "E' importante che ci sia un rapporto di fiducia tra l'attivita' di intelligence e l'opinione pubblica, la popolazione; una parte della partita contro il terrorismo si vince sapendo di poter contare sull' l'opinione pubblica".

 "Quest'anno abbiamo fatto una piccola rivoluzione Copernicana: per la prima volta trenta ragazzi e ragazze provenienti dalle universita' italiane hanno mandato i loro curricula attraverso i roadshow che abbiamo fatto in giro per l'Italia. Sono stati assunti nell'intelligence italiana senza passare attraverso le forze armate, le forze di polizia".

 "Trenta sono ancora pochi, ma auspichiamo di poter aumentare il numero di giovani professionisti - ha concluso Minniti -.

Il roadshw ha avuto un successo importante, ora con l'ultima tappa aquilana si puo' fare un bilancio. Abbiamo incontrato molta sensibilita' e molto interesse che ci confortano molto in questo lavoro. Abbiamo bisogno di esperienze professionali che 20 anni fa non occorrevano - ha detto infine l'Autorita' delegata per la sicurezza della Repubblica -. C'e' bisogno di molti piu' ingegneri informatici, e di conoscitori delle lingue orientali". 

 

 "Di fronte alla minaccia liquida di un terrorismo molecolare che mette in pericolo la nostra liberta', il nostro obiettivo e' fare rete per garantire la sicurezza di tutti i cittadini".  "L'Aquila - ha aggiunto - segna la ventesima tappa del roadshow negli atenei italiani. Ma questo non e' solo un appuntamento: e' un segno di fiducia e di speranza - ha spiegato Minniti che sul reclutamento dalle universita' ha rimarcato: "Abbiamo bisogno di gente libera, che ha una testa, sa pensare e ha degli obiettivi ma anche voglia di sfidarsi. Alla forte specializzazione si unisce la capacita' di leggere le cose contemporaneamente".

"Nessuno vedra' mai gli 007 farsi i selfie ma ogni cittadino deve sapere che ci sono uomini e donne che in silenzio, e con grande capacita', lavorano per la sicurezza di tutti. La regola di ingaggio e': il Sistema della Sicurezza deve fare sistema".  ci mettiamo la faccia - ha continuato Minniti - perche' vogliamo incrociare gli sguardi dei nostri giovani, intercettare una domanda diffusa di liberta' e democrazia, confrontandoci con i migliori centri culturali e laboratori di cultura e ricerca.

Siamo sicuri che il pensiero e la capacita' di fare squadra dei nostri giovani costituiscono un valore che non solo non possiamo perdere ma va valorizzato e impiegato anche nel campo della sicurezza. Noi non giochiamo a tirar giu': costruiamo.

L'Intelligence non e' la nave della Filibusta o il bar di Guerre stellari: e' un network di sicurezza partecipata che ha interesse a far conoscere meglio il fondamentale lavoro che svolge per la protezione dell'Italia, dei suoi cittadini e degli assets strategici del sistema Paese. 
   In questi anni, abbiamo incontrato tanti volti e storie. E' bello vedere come moltissimi giovani siano affascinati dal mondo della Intelligence Community e si sentano a bordo di un valore che e' piu' forte di tutto: il senso dello Stato e della democrazia".

Ai giovani l'invito del sottosegretario: "non accettate mai lo scambio tra sicurezza e liberta', perche' sicurezza e' liberta'".

 


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