Usi civici, un salasso all'orizzonte per centinaia di migliaia di abruzzesi

18 Novembre 2013   11:46  

L'allarme viene lanciato dal sindaco di Pizzoferrato, Palmerino Fagnilli, che, su questa vicenda, ha inviato una lettera al sottosegretario Giovanni Legnini, agli altri deputati e senatori abruzzesi e al presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi.

''Invito tutti i sindaci a mobilitarsi - spiega Fagnilli -  perche' ci ritroveremo presto di fronte a un problema di notevole entita'".

Il problema e' che, a seguito dell'applicazione dell'articolo 10 del Decreto legislativo 23 del 14 marzo 2011 (Disposizioni in materia di federalismo fiscale), tutte le esenzioni e le agevolazioni tributarie, riguardanti i terreni e altri immobili gravati da uso civico, saranno abolite dal primo gennaio 2014.

Le esenzioni sono attualmente utilizzate da Comuni, partecipate e associazioni o enti, che gestiscono proprieta' collettive e demani di uso civico, per il miglioramento e la sistemazione del patrimonio.

Dall'inizio del prossimo anno a seguito delle modifiche legislative apportate, gli atti, le ordinanze di legittimazione, di alienazione, classificazione e sembra di affrancazione, saranno tassati al 9% del valore dell'immobile, con un'imposta comunque non inferiore a mille euro.

L'Abruzzo lo ricordiamo ha una superficie territoriale pari a circa 1.350.000,00 ettari, di cui il 35/40% e' interessato dalla materia di uso civico, nello specifico attiene nell'interesse di circa 400.000/450.000 abruzzesi.

'' Questo significa - commenta Fagnilli -  è che anche migliaia di cittdini saranno stangati. La soluzione? L'abrogazione dell'articolo 10 del Decreto legislativo: bisogna che tutti facciano pressioni in questo senso, anche perché' per lo Stato, queste, sarebbero in assoluto nuove entrate".

"L'abrogazione - afferma Fagnilli nella lettera inviata agli onorevoli e alla Regione, chiamati a far fronte unico e a far pressioni a livello di governo centrale - si rende necessaria in quanto va nella direzione di agevolare i privati cittadini a regolarizzare gli immobili gravati da uso civico con la stipula degli atti di alienazione, legittimazione e affrancazione, anche in considerazione della crisi economica che le famiglie attraversano, nonche' della conflittualita' della norma con i fini istituzionali degli enti pubblici, ovvero con il fine di conservare integro e quantitativamente e qualitativamente migliorativo il patrimonio da trasmettere alle future generazioni di utenti di usi civici.''

 

 


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