Valanga Gran Sasso, Mario Celli non ce l'ha fatta

30 Gennaio 2014   15:29  

 Non ce l'ha fatta Mario Celli.
Il ginecologo di 32 anni dell'Aquila travolto l'altro ieri da una slavina a Campo Imperatore e' morto all'ospedale 'Mazzini' di Teramo dove era stato subito trasferito dopo essere stato rianimato sul posto dai soccorritori.
Una enorme coltre nevosa lo aveva travolto mentre, con il fratello, scendeva in un impegnativo fuoripista nella zona dei "Valloni", in localita' Scontrone.

A ritrovarlo per primo era stato proprio il fratello Paolo, grazie all'Arva (l'apparecchio per la ricerca di persone travolte da valanga) di cui entrambi erano muniti.

Inizialmente si pensava che l'uomo fosse deceduto ma il 32enne era riuscito a scampare a morte certa dopo piu' di un'ora di massaggio cardiaco grazie a due medici, Gianluca Facchetti del "San salvatore" e del Cnsas e Nadia Garbuglia, del 118.

Poi la corsa all'ospedale 'Mazzini' di Teramo dove Celli era stato attaccato ad uno speciale macchinario chiamato Ecmo (utilizzato per l'ossigenazione extracorporea) che permette la tecnica di supporto cardiopolmonare che si e' dimostrata efficace nel ridurre la mortalita' nei pazienti con insufficienza cardiaca e/o respiratoria acuta grave.
L'ipotermia aveva raggiunto 26 gradi ma lentamente il cuore aveva ripreso a battere e la temperatura tornata normale.

Tuttavia le sue condizioni si erano aggravate qualche ora dopo e gia' ieri il suo elettroencefalogramma, cosi' come stamani, dava solo flebili segni di vitalita'.


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