Valanga a Prati di Tivo, l'ordinanza di chiusura Piste Sci evita tragedia

06 Febbraio 2017   10:00  

Avrebbe potuto causare una tragedia, ai Prati di Tivo in Abruzzo, una valanga che si è abbattuta  sino alla base dell’impianto della seggiovia quadriposto della pista da sci Fonte Cristiana.

La slavina, per fortuna, non ha causato danni a persone in quanto la località sciistica del Gran Sasso è stata evacuata da giorni grazie alla lungimiranza del sindaco di Pietracamela Michele Petraccia che, aveva riunito la commissione Valanghe e, a fronte di un pericolo confermato a livello 3 come segnalato da Meteomont, ha prudentemente prorogato l’ordinanza comunale di evacuazione emessa il 31 gennaio fino a quando le condizioni atmosferiche non lo consentiranno.

“La slavina avrebbe provocato una tragedia se gli impianti fossero stati aperti perché è caduta proprio nell’orario di apertura della seggiovia e ha investito la pista da sci” racconta il sindaco Petraccia all’Adnkronos.

“La valanga, tra l’altro, - aggiunge - non ha seguito una traiettoria prevedibile come si può desumere dalla Carta Valanghe ma, trovando il canalone praticamente otturato da oltre 10 metri di neve, ha deviato verso gli impianti sciistici”.

Il sindaco, che oggi ha mandato un rapporto sulla situazione valanghe alla protezione civile, non esclude che a provocare la valanga abbiano contribuito, oltre al rialzo delle temperatura, anche le scosse di terremoto che si sono verificate la notte scorsa tra Umbria e Marche.

“C’è stato un innalzamento della temperatura e vento forte e caldo in nottata ma non si esclude che abbiano contribuito anche le nuove scosse di terremoto”, sostiene.

“Ho preso una decisione molto impopolare – continua Petraccia -ma non me la sono sentita di riaprire la zona. E meno male, sarebbe accaduto il finimondo. L’avevo detto in commissione Valanghe, non voglio una nuova Rigopiano. Mi dispiace per gli operatori turistici di Prati di Tivo ma non possiamo rischiare”.

Questa è la seconda slavina che si abbatte su Prati di Tivo. La prima è caduta la mattina del 18 dicembre, qualche ora prima della tragedia di Rigopiano.

Una slavina che ha danneggiato pesantemente alcuni appartamenti del residence-hotel “Prati di Tivo”, quel giorno fortunatamente vuoti, dove lo stesso sindaco ha un appartamento. Oltre alla zona dei Prati di Tivo evacuata da allora, dalla scorsa settimana è stata chiusa al transito la strada provinciale che collega Pietracamela ai Prati, una decisione presa dalla Provincia di Teramo sempre su input del sindaco di Pietracamela, fino al cessare delle condizioni di pericolo.


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