Venezuela: Elezioni Comites, nulla di nuovo all'orizzonte.

Persa un'occasione che rischia di ripetersi anche nel CGIE

09 Settembre 2015   22:39  

Le elezioni del COMITES qui in Venezuela, (comitato di rappresentanza degli italiani all'estero) si sono concluse da qualche mese.

Vogliamo ricordare ai nostri lettori che i COMITES sono organismi di rappresentanza consultiva che il governo italiano, tramite i consolati, utilizza per sondare e capire le problematiche dei tanti concittadini che per vari motivi vivono fuori dai confini della madre patria.

La loro vita negli ultimi dieci anni è trascorsa, almeno qui in Venezuela, in completo anonimato, poco si è saputo delle sue attività e meno della gestione delle risorse che lo stato italiano destina ai progetti che sono presentati.

Una personalizzazione estrema della direzione dell'ente che ha causato, negli anni, un allontanamento o addirittura un disconoscimento della stessa istituzione da parte dei cittadini, tanto da determinare un vero tracollo dell'espressione del voto, arrivato percentualmente a cifre da elezioni condominiali.

Nonostante alcune ventate di novità nelle liste che si sono presentate nell'ultimo agone elettorale purtroppo il risultato, grazie anche alle consolidate pratiche clientelari attuate nella vecchia gestione, non è cambiato. E anche se ai vecchi nomi si sono affiancati volti nuovi, tutto è restato come prima.

Sono bastate le prime riunioni dei tre COMITES presenti nel territorio venezuelano per capire che né a oriente come pure all'occidente e al centro del paese, i nuovi arrivi, a parte un manipolo di giovani e determinati idealisti, volessero o potessero determinare quella svolta anche generazionale di cui l'istituzione aveva bisogno.

La politica delle promesse facili e dell'arroganza mafiosa, vedere il risultato di una delle prime riunioni del COMITES di Caracas in cui  la neo eletta  per la lista Il Rinnovamento,  Antonella Pinto, è stata offesa e minacciata dal presidente, vecchia conoscenza della collettività, è la dimostrazione che si ha l'intenzione di far proseguire i COMITES con una gestione politica disastrosa fotocopia di quella attuata sino a prima della tornata elettorale.

Con un COMITES sotto tutela del Console Generale, costretto a partecipare a tutte le riunioni per evitare risse da “bar dello sport”sarà difficile poter attuare programmi e quant'altro serve realmente alla collettività.

Un nuovo elemento di forte preoccupazione nella collettività è la prossima elezione del membro del CGIE, (Consiglio Generale degli Italiani all'Estero) altro organismo di consultazione, questa volta direttamente alle dipendenze del Ministero degli Esteri, che i COMITES recentemente eletti, unitamente alle varie associazioni presenti sul territorio si apprestano a rinnovare.

Anche in questo caso il nuovo ha difficoltà ad emergere soffocato come è da interessi ed ambizioni personali che attraverso vecchie ma consolidate pratiche clientelari si sta già muovendo per vanificare l'arrivo di quella ventata di aria pulita che permetterebbe quella gestione onesta e trasparente di cui la comunità italiana, sopratutto la meno protetta ha tanto bisogno.

A questo punto non ci resta che confidare nell'attento controllo dei cittadini interessati, dei rappresentanti eletti e delle istituzioni diplomatiche, presenti nel paese, affinchè tutto il processo abbia un regolare e legale iter procedurale che possa garantire alla comunità italiana un nuovo rappresentante eletto sotto il segno del rinnovamento e della partecipazione per la difesa degli interessi collettivi.

Gianfranco Di Giacomantonio  Caracas-Venezuela


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