Venezuela: Omicidio Matteo di Francescantonio, vendetta passionale? Le Immagini Esclusive

Difficoltà per il rientro della salma

05 Marzo 2016   12:03  

Potrebbe non essere un motivo passionale quello che hanno spinto la mani degli assassini ad uccidere il giovane Matteo Di Francescantonio 21 anni di Popoli.

E’ questo il sospetto che emerge da una prima analisi di un reato comune a tanti altri e che purtroppo insanguinano quotidianamente questo martoriato paese, dove più dell’ottanta per cento dei delitti resta senza colpevoli.

L’omicidio è la causa di morte che ha la più alta incidenza nel mondo giovanile e le periferie urbane della città, come quella di Mariara, località dove risiedeva il giovane, sono teatro quotidiano di reati di ogni tipo.

Se Caracas la fa da padrone per quanto riguarda le morti violente (150/180) morti assassinati ogni fine settimana, le città più piccole non sono da meno.

Una vera e propria guerra stando alle cifre ufficiali dei morti ammazzati che entrano tutti i giorni negli obitori venezuelani e che aumentano vertiginosamente nei fine settimana.

Corruzione delle forze di polizia, droga, degrado sociale e gravissima crisi economica stanno distruggendo un tessuto sociale già di per sé deteriorato.

Pusher e delinquenti di ogni tipo si impadroniscono sempre di più delle città dove al calar del sole entra in vigore un vero e proprio coprifuoco.

Questa è la realtà dove il ragazzo, tornando, sperava di trovare fortuna, un paese in cui il salario medio è di circa 18 euro al mese e soprattutto per i più giovani, il futuro è una mera chimera.

Forse la decisione di ritornare in Venezuela in un momento sociale e politico così difficile e da dove molti, soprattutto giovani, stanno fuggendo è stata una decisione non ben ponderata, una leggerezza che è costata la vita a Matteo.

Alle domande senza risposta del perchè della morte del ragazzo per la famiglia di Matteo si aggiungono oggi le difficoltà che stanno incontrando per il rientro della salma in Italia nonostante l'assistenza  del Consolato italiano di Caracas. 

Anche noi ieri pomeriggio durante la veglia funebre, filmando per la realizzazione di questo servizio, abbiamo vissuto in prima persona la pericolosità del luogo dove viveva Matteo, infatti stavamo per essere aggrediti da spacciatori che sostavano di fronte alla funeraria e siamo dovuti fuggire precipitosamente.

Gianfranco Di Giacomantonio  Mariara - Venezuela


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