Venezuela: Per l’otto marzo la Casa d’Italia di Maracay si tinge di rosa.

11 Marzo 2016   18:45  

 Un otto marzo all’insegna della cultura è quello che hanno festeggiato le donne del “comitè di lettura” della Casa d’Italia di Maracay.

La ricorrenza, entrata di diritto nell’agenda come appuntamento fisso di molti paesi nel mondo, è stata spunto ed occasione in questo caso per una serie di riflessioni sulla condizione femminile.

L’idea è nata dall’esigenza di riportare l’incontro in un ambito meno “festaiolo” e più consono al tema che vede la condizione delle donne ancora critica  in vaste aree del pianeta.

Il programma volutamente ricco di spunti di riflessione e stato aperto dai saluti del presidente della Casa d’Italia Michele Tortola.

Umberto Eco, semiologo di fama internazionale, recentemente scomparso e Dante Alighieri, riconosciuto padre della lingua italiana, sono stati gli ospiti e per l’occasione spunto critico della serata.

Diana Secchi ha avuto il compito di introdurre, l’attento pubblico ospitato nell’accogliente teatro recentemente ristrutturato, alla vita e le opera di Umberto Eco.

Mentre per quanto riguarda la parte inerente la ricorrenza dell’otto marzo Yelitza Gomez ha avuto il compito di contestualizzare la tematica.

Dante Alighieri la vita, le opere e la storia della società omonima, è stata appannaggio di Marta Cori che in una interessante intervista al suo presidente  Mariano Palazzo ha ripercorso tutte le fasi della sua ventennale presenza in Venezuela.  

Una breve pausa musicale con la corale “Pavarotti” della Casa d’Italia di Maracay dà spazio a quello che come un vero e proprio “cup de teatre” serve il piatto forte della serata che è arrivato al finale con l’intervista immaginaria che Umberto Eco fa a Beatrice Portinari.

Magistralmente drammatizzata da Mariano Palazzo, nella parte di Umberto Eco e da Dunia Bastida nella parte di Beatrice Portinari, l’intervista ci fa conoscere una Beatrice che di Dante non vuol sentire nemmeno parlare.

 Rimasta con la bocca chiusa nei secoli, non lascia a Eco che lo spazio di qualche battuta; è un esplosione di parole; “Dante? Sostanzialmente un provolone, ma che per giunta con le donne mica se la cava poi così bene.” E sembra di vederla sul serio, quasi ci si crede davvero a questa Beatrice che per protesta al grido di “Vita Nova” vuole dare riscatto a tutte quelle “donne dei poeti” che vogliono essere solo donne.

Gli applausi hanno comprovato se ce ne fosse stato bisogno, il gradimento per un’iniziativa che conferma senza dubbio le capacità e la validità di queste rappresentanti dell’altra “metà del cielo”, che si guadagnano così  “un posto in prima fila”.

Gianfranco Di Giacomantonio  Maracay - Venezuela

 


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