Venezuela: Si incendia la situazione sociale, a Maracay saccheggiati i mercati generali

11 Maggio 2016   17:49  

Circa cinquemila persone questa mattina hanno assaltato i mercati all’ingrosso della città di Maracay.

La folla inferocita ed affamata ha saccheggiato uno dei mercati più importanti del paese, le file estenuanti per comprare cibo stanno minando seriamente la soglia di sopportazione della gente che fatica sempre di più a trovare qualcosa da mangiare.

“Si sono portati via tutto, farina, riso, pasta, persino camion carichi di frutta” ci ha dichiarato un testimone diretto.

Nonostante la presenza dell’esercito la moltitudine ha rotto ogni barriera e sopraffatto l’esiguo numero di militari che presidiava il luogo per garantire la sicurezza ed eliminare “los bachaqueros”, (persone che comprano a prezzi regolati dal governo e poi rivendono la mercanzia a 10/50 volte il loro valore).

In questa situazione contrastano sempre di più le dichiarazioni ufficiali del governo, in questo caso del Ministro degli esteri Delcy Rodriguez, pronunciate in occasione dell’assemblea generale dell’OEA svoltasi la settimana passata,  tese a smentire la situazione di emergenza alimentare che si sta vivendo.

Di certo la condizione di necessità e scarsezza di alimenti nei supermercati viene evidenziata dagli scaffali riempiti solo di bibite gassate o di qualsiasi altro prodotto spesso non alimentare solo perché è vietato per ordinanza governativa tenere gli stessi vuoti.

La scintilla che potrebbe causare un incendio di immani proporzioni potrebbe scoccare in qualsiasi momento, la disperazione per la fame, la mancanza di farmaci essenziali e la diffusione sempre più ampia di una microcriminalità che non lascia respiro ai cittadini, allontana le speranze per una soluzione pacifica delle problematiche.  

 Il fermento coinvolge oggi nella capitale Caracas la coalizione dei partiti d’opposizione che vinto le ultime elezioni parlamentari, marcerà verso la sede del CNE (Consiglio Nazionale Elettorale) per chiedere la verifica immediata delle firme raccolte per convocare un referendum per revocare il mandato all’attuale presidente Nicolas Maduro e tornare a nuove elezione.

Tra le molte incognite che restano però nel percorso di cambio democratico deciso dalla coalizione di opposizione resta quella del fattore tempo.

 Riuscirà il paese a reggere una situazione socio-economica che si aggrava di ora in ora?


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