Venezuela:Una tendopoli per riflettere sulle nuove schiavitù che spesso ci rendono felici.

14 Febbraio 2016   16:57  

Si è svolta la scorsa settimana in Venezuela  nella città di Valencia l’ edizione 2016 della Tendopoli di San Gabriele.

Come tutti gli anni padre Francesco Cordeschi, animatore infaticabile della tendopoli  versione italiana, non ha fatto mancare la sua presenza.

Un’ intervento che ha stimolato il dibattito sul tema che veniva affrontato in questa edizione “Gli schiavi felici  sono il vero pericolo della società”.

 Le riflessioni non sono mancate cosi come ci dichiara padre Cordeschi “ La schiavitù moderna è travestita, molto spesso, da una grande libertà.  Così per assurdo quando tecnologie e stili di vita ci aprono a grandi libertà è il momento in cui ci riscopriamo schiavi felici, rinchiusi nelle nostre moderne gabbie”

Per tre giorni più di 120 ragazzi, arrivati da tutti gli angoli del paese, hanno riflettuto sul tema di questa edizione,  “ un tema scelto, come ci dice Claudio Manganelli, uno degli organizzatori storici della tendopoli Venezuela,  proprio per portare i ragazzi ad approfondire come è sempre più importante distinguere le vere libertà da quelle false, quasi sempre indotte dal consumismo, fenomeno a cui i giovani sono più facilmente esposti.

“L’organizzazione logistica deve essere sempre scrupolosa, per assicurare quella sicurezza  e tranquillità di cui i partecipanti hanno bisogno e per questo” ci rassicura Jessica Pinto addetta insieme a Jesus Rios ai servizi “ già da qualche giorno prima prepariamo tutto ciò che serve ad accogliere i ragazzi” .

Ma cosa lascia l’esperienza della tendopoli lo abbiamo chiesto ad Antonella Pinto, una giovane molto attiva nel mondo dell’associazionismo cattolico e più in generale nel variegato mondo della  collettività italo-venezuela nonché membro attivo del COMITES, comitato degli italiani all’estero “ è una esperienza che ti fa crescere, ci dice, si capiscono tante cose ma soprattutto ti dà la chiave di lettura di come vivere il messaggio di Gesù nella vita quotidiana”

“Una esperienza unica, è sempre padre Francesco Cordeschi a parlare, i giovani sono uguali in tutto il mondo e portano nel cuore un chiaro messaggio di speranza, senza nessun filtro, come spesso invece capita a noi adulti”

Anche noi siamo portati a condividere queste conclusioni,  aggiungendo la considerazione della necessità, per questo paese, proprio di quella speranza, di quel  futuro che a tanti giovani, per le condizioni politiche e sociali  che si stanno vivendo, viene negato.

Gianfranco Di Giacomantonio  Valencia - Venezuela


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