Viaggio nel cratere: Santo Stefano di Sessanio, La giornata all'INGV Roma per previsione Bendandi

Puntata numero 226

20 Maggio 2011   13:35  

IN QUESTO NUMERO DEL MAGAZINE99:


- Viaggio nel cratere

   Santo Stefano di Sessanio, il borgo che vuol rinascere dalla sua torre

Il viaggio nel cratere prosegue e stavolta, come ogni mercoledì, fa tappa a Santo Stefano di Sessanio, uno dei borghi più belli e caratteristici dell'aquilano, alle porte del Parco nazionale Gran Sasso e Monti della Laga.

Intelligenti interventi di ristrutturazione del piccolo borgo medievale hanno salvaguardato il paese dagli effetti del terremoto, che qui ha causato pochi danni.

Il sisma, tuttavia, ha colpito il simbolo del paese, la torre medicea che si trova al centro del borgo, crollata la notte del sei aprile.

Santo Stefano, come tutti gli altri comuni del cratere, è impegnato con la pianificazione della ricostruzione, mentre tenta di combattere lo spopolamento e dare nuovo impulso all'economia attraverso lo sviluppo del turismo.

Abbiamo incontrato Francesco Pietropaoli (artista e insegnante), originario di Santo Stefano dove ha deciso di trasferirsi stabilmente anche col proprio studio all'indomani del sei aprile, Elisabetta Leone, sindaco fino allo scorso mese, Antonio D'Aloisio, memoria storica del paese, a lungo amministratore e da lunedì nuovo sindaco, e Maria Antonietta Baiocco dell'albergo diffuso, esemplare esperienza che ha ridato lustro al paese facendolo conoscere in tutto il mondo.

di Marco Signori
riprese Diego Lepiscopo
montaggio Marialaura Carducci

 

- 11/5/11 Lo speciale da Roma: la bufala del terremoto a Roma. La giornata all'INGV

La previsione di un sisma a Roma l'11 maggio 2001 è stata attribuita a Raffaele Bendandi, l'artigiano che da autodidatta iniziò a studiare il cosmo per passare, fortuitamente, allo studio e alla previsione dei terremoti. La presunta previsione non esiste nelle carte di Bendandi, lo abbiamo detto, ripetuto, lo abbiamo ascoltato nelle parole, perentorie, dell'unica depositaria degli studi di Bendandi, ovvero Paola Lagorio, presidente dell'Istituto La Bendandiana, ce ne siamo convinti, ma un po' di paura è rimasta.

Siamo partiti alla volta di Roma dove l'Ingv ha deciso di aprire le porte a chi davvero volesse sapere qualcosa del terremoto, e scoprire se una presunta previsione fosse attendibile. Una Roma assolata, piena di gente, come tutti i giorni ci ha accolti, e l'Ingv ci attendeva a Via di Vigna Murata con tutti i ricercatori in forze, per una giornata titolata "Chi ha paura del terremoto a Roma?" diciamolo, tutti.

Noi che l'abbiamo vissuto in prima persona, e soprattutto i romani, che hanno avuto l'eco della scossa del 6 aprile 2009, e soprattutto l'eco del nostro disagio, del nostro dolore, del nostro sconvolgimento.

Chi ha diffuso la "bufala" della previsione sapeva di far un'operazione troppo facile, gettare nel panico una popolazione che la paura l'ha vista da vicino, anche senza essere rimasta vittima del terremoto. Poi si sa Roma è Roma, capolavori d'arte di storia, luoghi impareggiabili, bellezze uniche al mondo e solo pensare che potrebbero un giorno essere sconvolte da un sisma getta un'ombra nera sul futuro.

Eppure, se anche Roma non è territorio considerato propriamente sismico, in tutta l'Italia la terra trema di continuo, lo fa oggi, lo ha fatto nel passato, lo farà ancora. Farsi trovare impreparati è folle eppure è così.

La maggior parte del Paese, L'Aquila compresa, non è affatto preparata a un sisma. Nessuno in Italia sa come comportarsi, e nessuno si preoccupa di costruire in modo antisismico. E l'Ingv ce l'ha ripetuto più volte: la prevenzione è prima di tutto. I terremoti non si possono prevedere, almeno al momomento la scienza non è in grado di farlo. Pertanto cosa possiamo fare noi?

Sapere che il terremoto ci sarà quindi, adeguarsi: costruzioni antisismiche, poco e chiare regole di comportamento.

Noi che il terremoto l'abbiamo vissuto siamo andati all'Ingv solo per dire che se si deve fare informazione sul terremoto, anche innovativa, la si deve fare con basi scientifiche, anche discutibili, ma scientifiche. Allarmare si può fare, ma sempre sulla base di un rischio realmente riscontrato.

Tutto il resto è sciacallaggio.

Servizio e interviste Barbara Bologna
Immagini Diego Lepiscopo
Montaggio Marialaura Carducci


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