Vignali: "Grazie alla crisi di governo il decreto riordino delle Province é affossato

13 Dicembre 2012   18:03  

La recentissima crisi del governo tecnico, tra le sue prime conseguenze, ha comportato l’affossamento del decreto per il riordino delle Province, da più parti giudicato inopportuno ed ai limiti della costituzionalità.
Lo storico e politologo Cristiano Vignali, membro del Comitato per la difesa di Chieti e della sua Provincia, saluta positivamente la decisione presa dalla Commissione Affari Costituzionali del Senato: "Si trattava di un provvedimento governativo del tutto iniquo, in quanto non teneva in minima considerazione le identità storiche e geografiche di quelli che sono di gran lunga gli Enti più vicini al cittadino.
La soppressione di tale decreto è stato un atto di grande responsabilità politica. Oltretutto, nonostante il governo Monti abbia sempre sostenuto l’opportunità di ridurre il numero delle Province per questioni di bilancio, non ha mai quantificato con esattezza il bilancio previsto. Al contrario, ha ammesso che il risparmio non sarebbe stato riscontrabile in tempi brevi, bensì a lungo termine.
E poi, soprattutto, stando ai commi 14, 17 e 18 del decreto salva Italia, il provvedimento era di natura puramente dispositiva: non prevedeva automaticamente il passaggio dei poteri dalle Province alle Regioni, al massimo lo disponeva, ma senza alcuna programmaticità. La responsabilità di applicarlo sarebbe stata delle Regioni".
Per Vignali, però, la possibilità della riduzione delle Province "non è scongiurata, poiché alcune norme potrebbero essere inserite nella nuova legge di stabilità, ferma restando la volontà dei parlamentari abruzzesi di insistere nell’opposizione alla norma".

L.C.


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