Viva l'Italia? Il dubbio sorge spontaneo

Recensione film

25 Novembre 2012   16:21  

Regia: Massimiliano Bruno

Cast: Raoul Bova, Michele Placido, Rocco Papaleo, Ambra Angiolini, Alessandro Gassman, Edoardo Leo, Maurizio Mattioli, Sarah Felberbaum, Isa Barzizza, Rolando Ravello, Imma Piro, Camilla Filippi, Barbara Folchitto, Nicola Pistoia, Valerio Aprea, Ninni Bruschetta, Stefano Fresi, Sergio Fiorentini, Remo Remotti

Genere: Commedia

Durata:111

Voto:000

Viva l'Italia è la storia di un politico affermato, Michele Spagnolo (Michele Placido) e dei suoi tre figli. Ormai adulti, i tre ragazzi conducono vite separate, ma a unirli resta un cognome, Spagnolo appunto, in grado di aprire qualsiasi porta, tranne quella della felicità.

       

Se i protagonisti di questa storia “che appartiene a tutti noi” sono riusciti a realizzare, se non del tutto almeno in parte, le proprie ambizioni, ciò non significa che la loro sia una vita felice. A cominciare da Susanna (Ambra Angiolini), attrice senza talento dalla S moscia, che ha accumulato un curriculum di partecipazione in soap e programmi televisivi solo grazie all'aiuto di papà, rubando il posto a ragazze ben più meritevoli, la quale sopporta con serie difficoltà il peso della sua inadeguatezza e incapacità.

 

Segue Valerio (Alessandro Gassman), uomo smidollato e capo di famiglia privo di rispetto da parte di figlio e moglie, per cui il cognome rappresenta l'unico mezzo per mantenere il posto di lavoro. Dulcis in fundo Riccardo (Raul Bova) medico integerrimo che ha sempre disprezzato i favoritismi, ma che inevitabilmente dovrà fare i conti con una società che non premia i più meritevoli.

Un giorno a Michele viene diagnosticato un grave male, a causa del quale, colui che ha sempre mentito per mestiere, non riesce più a non dire la verità: ciò avrà conseguenze facilmente immaginabili per tutta la famiglia Spagnolo.

       

Alla sua seconda regia dopo “Nessuno mi può giudicare”, Massimiliano Bruno torna a raccontare il bel paese con una commedia divertente e irriverente, che non guarda in faccia nessuno. Ad essere messi sotto la lente di ingrandimento sono i politici, ma non solo: la forma mentis italiana è il vero cancro di questa nazione, questo è il messaggio che permea dalla visione del film. In un paese in cui “è normale” per chi è ricco avere più diritti, così come essere governati da persone prive di ogni moralità, ma da prendere a modello solo perché “ci sanno fare”, è la mentalità di ognuno di noi che andrebbe cambiata.

 

Luoghi comuni e argomenti molto più che famigliari per chi vive nello stivale mediterraneo sono i veri protagonisti di questo film, in cui i più smalziati non potranno evitare di intravedere una mossa strategica volta a catturare il numero maggiore di spettatori possibile, toccandone da vicino la sensibilità.  Ne è un esempio la scelta di mostrare il centro storico devastato della città de L'Aquila: impossibile, anche per chi non l'ha vissuto, restare impassibile davanti alle macerie di una città inerme, ferita da un terremoto di corruzione e intrighi prima che da una scossa tellurica distruttiva.

Che Bruno sia in cattiva o buona fede è impossibile saperlo, quello che è certo è che il risultato ottenuto resta comunque positivo: Viva l'Italia diverte e fa riflettere, e il consenso di pubblico lo dimostra.

di Maria Rita Graziani

 


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