Voglia di lavorare saltami addosso, il consiglio regionale si scioglie per mancanza di numero legale

Cronache dall'Emiciclo

05 Novembre 2013   16:09  

Un consiglio regionale mordi e fuggi quello di oggi all'Emiciclo. Dopo l'approvazione della legge sulle Società' di Mutuo Soccorso, la seduta e' stata rinviata a martedì' 12 novembre, per mancanza di numero legale.  Il consiglio è iniziato alle 13, ma nelle file della maggioranza vi erano solo 15 consiglieri, sette in meno del minimo indispensabile. E così tutti a casa o al ristorante dopo una mezzoretta di duro lavoro. Con il gettone di presenza in tasca, beninteso. Alla prossima settimana e' stato rinviato anche il Question Time.

Unica emozione la offre il consigliere del Pd Camillo D'Alessandro che ha occupato con un cartello i banchi della presidenza del Consiglio regionale per denunciare la grave decisione di declassare senologia ad Ortona, centro di eccellenza in Italia.

"Una decisione questa contro le donne, contro la sanità' che funziona , contro gli abruzzesi. Sono ridicole le scuse del manager e del centro destra che sostengono che non cambierà' nulla. Bene allora se nulla cambierà' a cosa e' servito chiudere l'unita' operativa complessa di senologia ad Ortona per istituire una finzione, un programma chirurgico senologico, che non esiste altrove. Proprio ad Ortona che avevano annunciato di farlo diventare l'Ospedale della donna proprio li, declassano senologia e colpiscono il punto nascite.''

E infine incalza: 

''Per l'ennesima volta, in cinque anni, la maggioranza e' assente, ormai siamo alla patologia cronica: nessun provvedimento approvato da mesi ed oggi intorno alle 13:20 hanno rinviato tutto, consiglio, Question time e commissioni, ma lo stipendio se lo prendono, se ne fregano di senologia, ed in queste condizioni vogliono trascinare fino a maggio"

Stigmatizza la protesta di D'Lessandro l'assessore Mauro Febbo che in una nota spiega quanto segue: 

“La protesta organizzata oggi in Aula da Camillo D’Alessandro sul fantomatico declassamento della Senologia di Ortona, non è altro che un’inutile e comica farsa strumentale. Ritengo che la messa in scena del collega del Partito Democratico rappresenti l’ennesima dimostrazione di come certi personaggi fanno politica: informazioni infondate e superficiali su temi importanti come la Sanità, vengono distorte in modo indecente per i soli fini propagandistici con l’unico obiettivo di screditare gli avversari politici ma che alla fine generano solo una pericolosa confusione tra i cittadini. Sul futuro del reparto di Senologia di Ortona, sulle polemiche alimentate in questi giorni, sulle quali D’Alessandro come suo uso e costume, si è tuffato immediatamente, sono state già date ampie spiegazioni e delucidazioni ma a quanto pare qualcuno preferisce tenere alto il tono dello scontro politico, scadendo nel più basso qualunquismo, piuttosto che comprendere come stanno realmente le cose. 

Innanzitutto  voglio ribadire che il Professor Cianchetti, per il quale nulla cambierà nel rapporto di lavoro con l’Azienda Sanitaria, conosce perfettamente la situazione e soprattutto è a conoscenza dell’accordo tra l’Università d’Annunzio e la Asl per la valorizzazione del reparto il reparto di Senologia che manterrà la sua piena autonomia.

Se è vero che verrà cambiato il nome, da “struttura complessa” a “Programma di Chirurgia senologica”, questo non si tradurrà in alcuna svalutazione del ruolo e dell’importanza della struttura che può vantare un’alta valenza in termini di ricerca. 

In passato avevo garantito in prima persona che l’Ospedale Bernabeo non sarebbe stato chiuso e oggi la cosa più importante che voglio sottolineare riguarda le pazienti di Senologia per le quali nulla cambierà, ma al contrario, come ha sottolineato anche il manager Zavattaro, dovranno attendersi una costante e maggiore attenzione da parte della Asl'''

In una nota il consigliere regionale di Sel, Franco Caramanico, commenta l'ennesimo invece rinvio della riunione consiliare.

''Inutile nascondersi dietro un dito: questo Consiglio regionale manca di senso civico e istituzionale . Non so come si possa di settimana in settimana - continua Caramanico - indugiare in questo clima di lassismo che vanifica il lavoro delle Commissioni, dal momento che in aula consiliare non si arriva neppure a discutere dei provvedimenti esaminati.

A questo punto non sarebbe stato meglio convocare le elezioni regionali a fine novembre, come chiedevamo, piuttosto che assistere a una lenta e improrogabile eutanasia del Consiglio?

E tutto questo a svantaggio dei cittadini, che meriterebbero maggiore impegno da chi e' stato eletto per portare avanti un programma amministrativo e che invece, con noncuranza, latita e si sottrae ai propri doveri politici e amministrativi.''

L'unico provvedimento approvato oggi prevede istituzione di un centro per lo studio e la documentazione delle Societa' operaie di mutuo soccorso e di un albo regionale che raggruppi questi.

Primo firmatario il Consigliere regionale Antonio Prospero di Rialzati Abruzzo che spiega:

"Le società' operaie di mutuo soccorso sono nate in Italia nella seconda meta' dell'Ottocento per sopperire alle carenze dello Stato sociale e aiutare i lavoratori ad avere una prima assistenza nei casi di incidenti sul lavoro, malattie e perdita dell'occupazione".

Una funzione che negli ultimi decenni e' radicalmente cambiata, per la maggior presenza dello Stato. Le Soms, pero', hanno conservato nei loro archivi un enorme materiale iconografico, che va organizzato e conservato, perché' racconta oltre 160 anni di storia italiana e regionale.

"Di qui - continua Prospero - la scelta legislativa di istituire un Centro che curi e sovrintenda gli archivi, le biblioteche e tutto il materiale delle Societa'. Curerà' anche mostre, convegni e interventi per la valorizzazione e il restauro di questo materiale, cosi' da diffondere la cultura di organismi che hanno avuto un ruolo centrale nella vita quotidiana di tanti abruzzesi".

In una interpellanza infine il vicepresidente del Consiglio Giovanni D'Amico, Pd, torna a prendersi a cuore le sorti dei lavoratori. Quelli dell'ente Regione, ovviamente.

Questo il contenuto dell'interpellanza:

'' Il Vicepresidente del Consiglio regionale Giovanni D’amico chiede al Presidente della Regione Chiodi e all’Assessore al personale Carpineta, attraverso una apposita interpellanza, se intendono agire per evitare la paralisi amministrativa della Regione Abruzzo, provocata dalla soppressione di alcuni enti strumentali (ARSSA, APTR, Abruzzo Lavoro) che ha comportato un’immissione nei ruoli della Regione di circa 300 dipendenti.

Il suddetto personale risulta per buona parte non inquadrato funzionalmente nelle Direzioni regionali ed è spesso costretto a rimanere inattivo, mentre, paradossalmente, si riscontra una carenza di organico in diverse Direzioni regionali che hanno una funziona vitale per l’ente.

Il mancato inquadramento si traduce dunque in un danno per i cittadini abruzzesi. Inoltre, l’immissione nei ruoli della Regione si risolve di fatto in un danno per i dipendenti della Regione stessa che perderanno una parte di salario accessorio.

“In un quadro simile, - afferma D’Amico - la Giunta regionale sembra non voler svolgere il ruolo che le è proprio, tanto che la procedura di conciliazione attivata dal Prefetto di L’Aquila non si è potuta concludere il 16 ottobre scorso, perché al tavolo di conciliazione era assente proprio l’organo di governo regionale.”

Le Organizzazioni Sindacali - spiega il vicepresidente del PD già assessore al Personale nella passata legislatura - chiedono un urgente processo di riorganizzazione delle competenze e delle professionalità esistenti tra i dipendenti ed i funzionari della Regione Abruzzo e propongono per l’anno 2013 di utilizzare una parte dei risparmi di gestione conseguiti con la soppressione degli Enti per evitare il taglio del salario accessorio.

Le OO.SS. sono inoltre disponibili a siglare un accordo sulla produttività 2013 solo a condizione che ci sia un impegno politico e amministrativo concreto da parte del Presidente Gianni Chiodi e della Giunta regionale.

“Alla luce della posizione delle organizzazioni Sindacali, chiedo al Presidente della Giunta Regionale ed all’Assessore competente se intendono svolgere il loro ruolo istituzionale per evitare la paralisi amministrativa della Regione Abruzzo e se intendono farlo accogliendo le richieste stesse.

Malgrado i numerosi proclami della Giunta regionale, relativi all’applicazione di principi di merito nell’ organizzazione del personale, le metodologie caotiche attuate nella gestione delle risorse umane, con danno diretto per i lavoratori, - conclude D'Amico - renderanno oltremodo inapplicabile ogni riorganizzazione in termini di merito e di efficienza.

Inoltre, il proliferare del contenzioso in sede giudiziale sta determinando un onere finanziario intollerabile con il quale si sarebbe ben potuto sostenere un principio di premialità per il merito e la competenza delle prestazioni.”

 


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