Zavattaro si dimette nel mentre AbruzzoCivico scende in campo con proposta per la sanità regionale

22 Maggio 2015   10:51  

Si apre un nuovo scenario, nell’ambito della sanità abruzzese, dal momento che il Direttore Generale della Asl Lanciano-Vasto-Chieti, Francesco Zavattaro, ha ufficializzato le sue dimissioni, attribuendone le motivazioni alle “omissioni e inerzie non casuali” operate dal  governatore Luciano D’Alfonso e dall’assessore alla Sanità, Silvio Paolucci [ndr].

Abruzzo Civico, che condivide le dimissioni dell’ex Direttore, ma non le motivazioni, ritenute piuttosto deboli e sterili, ritiene che la causa primaria che ha portato Zavattaro alla perdita del controllo risiede sì, nel suo modello di gestione, ma soprattutto nell’inefficienza, nella noncuranza e mancanza di conoscenza verso i problemi sanitari del territorio e nella personalizzazione operativa del suo staff. Abruzzo Civico rileva, quindi, che il controllo di un’azienda  sanitaria con un elevato grado di complessità come quello della Asl Lanciano-Vasto-Chieti, richieda una presenza e una conoscenza puntuale del territorio, delle sue esigenze e degli operatori, oltre che un raccordo con le amministrazioni locali, mai esistito, da parte del Direttore Generale, che non deve chiudersi nella stanza dei bottoni ed abbandonarsi al mero espletamento delle questioni amministrative, ma deve adoperarsi per la risoluzione delle criticità che stanno interessando la sanità del territorio abruzzese.

Anche sulla scorta degli scadentissimi risultati della direzione di Zavattaro della Asl Lanciano-Vasto-Chieti, da mesi, l’attività dei consiglieri regionali Mario Olivieri e Andrea Gerosolimo, affiancata dall’analisi condotta da un’equipe di esperti come: Eugenio Spadano già Presidente della V Commissione Sanità della Regione Abruzzo; Mauro Petrucci, medico di medicina generale; Walter Palumbo, Segretario Regionale Intersindacale Medica,; Aldo Cerulli, Presidente Regionale Cittadinanza Attiva-Tribunale per i Diritti del Malato e Edmondo Laudazi, esperto di pianificazione territoriale,  ha consentito di verificare lo status della Sanità regionale e dei livelli essenziali nelle quattro province, facendo emergere l’enorme disagio evidenziato, negli ultimi tempi, nelle circoscrizioni territoriali dall’“Azione di Spoglio” perpetrata ai danni della collettività abruzzese.

Un convegno sulla sanità regionale, organizzato da Abruzzo Civico a Vasto, lo scorso 16 maggio e che ha riscosso una grande partecipazione pubblica, ha dato esito a concrete risposte alle domande e alle criticità, sollevate dai relatori e dai cittadini abruzzesi, tracciando una linea di intervento per il miglioramento complessivo della sanità abruzzese.

La proposta sulla sanità regionale di Abruzzo Civico prevede:

- al primo posto, l’organizzazione puntuale della sanità regionale, puntando sulla concreta realizzazione della sanità territoriale e facendo coincidere le aree distrettuali con quelle degli enti di ambito sociale, superando resistenze culturali e situazioni che, in virtù di compiacenze politiche e non, ostacolano l’evoluzione di una sanità al passo con i tempi;

- la riduzione delle 4 attuali ASL ad un’unica Azienda Sanitaria regionale, così come è avvenuto, ad esempio, nelle Marche;

- la realizzazione di un’Azienda Sanitaria Ospedaliera, che includa i Policlinici Universitari della Regione, con la conseguente riorganizzazione della rete ospedaliera residua;

La proposta ribadisce, altresì,l’impossibilità di concepire la chiusura delle strutture sanitarie, come unica soluzione all’esigenza di razionalizzazione dei costi e i consiglieri Olivieri e Gerosolimo hanno chiesto all’assessore alla Sanità della Regine Abruzzo, Silvio Paolucci, di portare, anche se non richiesto dalla legge, il Piano sanitario in Consiglio regionale per un confronto con tutte le forze e raggiungere la massima condivisione possibile.

Per l’assessore Paolucci la proposta di Abruzzo Civico è largamente condivisibile edi prossimi passaggi fondamentali sono: l’uscita dal commissariamento (nel quale la regione versa dal 2007), l’approntamento di un nuovo Piano sanitario regionale che dovrà seguire linee guida e le esigenze territoriali per i prossimi 15-20 anni e che dovrà essere approvato esclusivamente dalla giunta regionale. Si dovrà, infatti, puntare molto sulla sanità territoriale e sull’ADI e ridurre i tempi di ospedalizzazione, mentre sulla Asl unica Paolucci ha detto che sta pensando a due Asl, anticipando che si dovrà lavorare anche sulle convenzioni universitarie.

 


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