Televisioni, ancora 15 giorni per la sentenza del TAR su San Silvetro

05 Luglio 2013   09:08  

“Si conosceranno tra quindici, massimo trenta giorni, le determinazioni del Tribunale amministrativo regionale in ordine ai 33 ricorsi presentanti da altrettante  emittenti radiotelevisive contro le ordinanze dirigenziali emanate dal Comune di Pescara per la disattivazione delle antenne di emittenti situate a San Silvestro colle, ordinanze ‘congelate’ dopo che il Tar ha accolto le richieste di sospensiva. Stamane, nell’udienza di merito, durata in tutto circa trenta minuti, solo 17 emittenti su 33 hanno chiesto di poter illustrare la propria posizione, con un contraddittorio con il legale del Comune, difeso dall’avvocato Paola Di Marco, che però ha centrato la questione fondamentale attorno alla quale ruotano le ordinanze e le sanzioni emesse, ovvero le indagini della Guardia di Finanza che, a sua volta, ha ordinato al Comune di emettere quelle sanzioni a carico delle emittenti risultate prive delle necessarie e previste autorizzazioni a trasmettere da San Silvestro.

A questo punto attendiamo con serenità le decisioni del Tar che, in ogni modo, non interferiscono con l’attività istituzionalmente intrapresa per giungere alla delocalizzazione degli stessi impianti. La nostra non è una battaglia contro delle aziende, ma è un’azione a difesa del diritto alla serenità di famiglie esasperate che hanno, dalla loro parte, anche la verifica effettuata dalla Guardia di Finanza. Con i cittadini di San Silvestro andremo avanti, l’uno affianco all’altro, portando l’istanza in ogni sede possibile”. Lo ha detto il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia ufficializzando l’esito odierno dell’udienza di merito sui ricorsi presentati da 33 emittenti radiotelevisive contro le determine dirigenziali di disattivazione a fronte dell’assenza delle prescritte autorizzazioni a trasmettere.

 

“Sapevamo, com’era naturale, che la battaglia su quelle ordinanze si sarebbe trasferita anche su un piano giudiziario – ha commentato il sindaco Albore Mascia -. D’altro canto in uno Stato di diritto è assolutamente legittimo che chi viene colpito da un provvedimento di tale entità adotti le proprie contromisure. Ma l’esito delle prime decisioni del Tar, che sostanzialmente ha accolto le sospensive per ciascuna emittente, non ha cambiato la linea adottata dall’amministrazione comunale, né ci scoraggia. Il Tar a partire dallo scorso 20 dicembre ha sospeso l’efficacia dei provvedimenti nei confronti di tutti gli impianti, evidentemente ritenendo necessario garantire la non interruzione del pubblico servizio. Tale decisione del Tar comunque non ha modificato il nostro percorso: con il nostro ufficio legale comunale già nei giorni scorsi abbiamo prima proposto cautelare dinanzi al Consiglio di Stato, che ha però sospeso ogni decisione vista l’imminenza della discussione di merito dinanzi al Tar.

La nostra amministrazione – ha proseguito il sindaco Albore Mascia – resta convinta della bontà degli atti adottati che partono da un assunto chiaro: le emittenti sono prive di autorizzazione comunale a trasmettere, autorizzazione che oggi possono chiedere in sanatoria, ma che non può più essere né chiesta né tantomeno concessa su San Silvestro che non è più sito idoneo a ospitare gli impianti e che è stato escluso dal Piano nazionale di assegnazione delle Frequenze. Peraltro sull’intero territorio abruzzese ci sono altri 129 siti a terra inseriti nel Piano su cui le emittenti possono eventualmente decidere di spostarsi, senza contare il progetto-pilota messo a punto dalla Facoltà di Ingegneria dell’Università de L’Aquila per lo spostamento delle emittenti al largo, su una piattaforma off shore.

Stamane solo 17 emittenti su 33 hanno chiesto di poter illustrare le proprie motivazioni con le quali hanno chiesto al Tar di annullare le ordinanze stesse di disattivazione, ordinanze emesse in seguito alle indagini e alle disposizioni della Guardia di Finanza. Al centro della discussione, ovviamente, è finita la vicenda della mancanza delle autorizzazioni regionali a trasmettere che ha visto le stesse emittenti assumere posizioni differenti: alcune emittenti hanno sostenuto che quelle autorizzazioni sono contenute nelle stesse autorizzazioni ministeriali; per altre valeva la regola del silenzio-assenso a fronte di una mancata risposta del Comune; altre emittenti hanno invece affermato di aver inoltrato l’istanza che però il Comune avrebbe sospeso sine die. Infine altre emittenti hanno affermato di aver aderito al Piano di Risanamento della Finsert, che però è stato rigettato e infatti il nostro legale ha prodotto in giudizio la mancata approvazione del Piano stesso. Infine la Rai la quale ha sostenuto di avere mille autorizzazioni per trasmettere e di non dover chiedere altri documenti perché la legge regionale è successiva. Posizioni che ovviamente il nostro legale Di Marco ha puntualmente rintuzzato, codici alla mano. Ora dovremo attendere circa 15-20 giorni per conoscere il verdetto del Tar”.


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