Call center, allarme sindacati: "Se non cambiano norme a rischio 80mila lavoratori"

19 Ottobre 2016   20:53  

"Se non si interviene cambiando le norme, a partire da quelle sulle gare al massimo ribasso, sono a rischio quasi tutti i lavoratori stabilizzati dei call center, circa 80mila". A sintetizzare cosi' la denuncia fatta dai sindacati, in un incontro informale con la commissione Lavoro del Senato in merito alla vertenza Almaviva, è Riccardo Saccone della Slc-Cgil.

Altri interventi per evitare quella che si annuncia come una 'debacle' sono, a giudizio dei sindacati, norme di contrasto alle delocalizzazioni. Ma il faro è sull'azione contro le gare al massimo ribasso anche da parte della Pa: gare da cui dipende il futuro dei lavoratori, circa 80mila se si considera sia l'outbound che l'inbound (cioè sia quelli che fanno chiamate per vendere un prodotto sia quelli che vengono chiamati ad esempio per avere una informazione).

"Man mano che le commesse vanno a rinnovo - spiega il sindacalista - si continua a fare una politica al massimo ribasso tutte le aziende che hanno personale stabilizzato vanno fuori mercato e quindi sono a rischio". Secondo Saccone "non ha aiutato in questo particolare settore anche la politica dell'incentivazione: a mio giudizio andrebbe rivista e 'mirata' alle aziende che resistono", conclude.


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