Chieti contestato, la Digos riprende alcuni tifosi con le telecamere

Scritte dell'"Angelini", il questore Barboso: "Intimidazione"

02 Maggio 2014   11:24  

Promette di essere massima l'attenzione che la Questura e le forze di polizia riserveranno nei confronti del pubblico dello stadio "Guido Angelini", in particolare dei tifosi della curva, in occasione della gara di domenica prossima tra i neroverdi ed il Foggia.

Causa scatenante dell'allerta, manco a dirlo, la scritta "Noi c1 crediamo... che alla fine vi meniamo" con croci di contorno, presumibilmente opera di alcuni ultras, che è stata rinvenuta martedì pomeriggio sul muro esterno dello stadio, rimossa poi dagli operai del Comune il giorno successivo.

"Scritte intimidatrici", come le ha definite, senza troppi giri di parole, il questore di Chieti Filippo Barboso, cui ha fatto seguito, nella giornata di mercoledì, una visita alla squadra di una quindicina di tifosi che, a quanto risulta, hanno impedito lo svolgimento della seduta di allenamento, ripresi in volto dalle telecamere della Digos. Uno di questi, inoltre, sarebbe un cosiddetto "attenzionato speciale".

L'accaduto potrebbe avere ora un seguito in termini di provvedimenti punitivi, ma intanto Barboso, che tra circa un mese lascerà la Questura teatina, ha inteso lanciare direttamente un monito ai supporters neroverdi: "Per ora non andiamo oltre, anche se quanto ha avuto luogo non può trovare posto in un contesto sportivo. Le manifestazioni di dissenso sono legittime ma non devono sfociare nella violenza gratuita, per cui invito la tifoseria a tenere in occasione della partita di domenica un comportamento maturo e civile, nonché di vicinanza alla squadra".


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