L'Aquila film Festival, Alejandro Jodorowsky è il vincitore

17 Maggio 2017   21:20  

Alejandro Jodorowsky vince il “Festival più lungo del Mondo”

 

 

La serata conclusiva del L’Aquila Film Festival del 16 maggio ha proclamato il Maestro del Cinema cileno Alejandro Jodorowsky vincitore del Miglior Film di questa sua undicesima edizione. Il suo Poesìa sin fin ha incantato la giuria presieduta da Massimo Fusillo, grazie “al suo stile visionario e poetico, che recupera la sperimentazione delle avanguardie storiche e degli anni Settanta (…) fra erotismo, violenza e scrittura poetica”.

Di certo un premio al coraggio autoriale e imprenditoriale del Regista ottantottenne, ancora capace di mettersi in gioco con soluzioni cinematografiche ardite e operazioni produttive innovative, come il crowfunding grazie al quale ha raccolto il denaro necessario alla realizzazione del film.

Per la Miglior regia è stato premiato Tobias Nölle con il suo Aloys, storia di un personaggio che, a seguito di un lutto, cerca di superare la propria condizione di solitudine.

Il regista, ricevendo il premio dalle mani del giurato Mattia Fonzi, giornalista aquilano, ha sottolineato il grande sforzo con il quale lui e il direttore della fotografia Simon Guy Fässler hanno cercato di rendere in maniera efficace l’atmosfera cupa della mente del protagonista, lasciando comunque allo spettatore libertà creativa nella lettura della storia.

È stata, invece, una giuria di studenti del corso di Storia del Cinema dell’Università degli Studi dell’Aquila del Prof. Mirko Lino a scegliere il miglior cortometraggio: George, di David Coudyser, premiato da Francesco Capone, Marisa Spagnuolo, Giulia Fiorenzi, Carla Anzuini, Giulia Torrisi e Gabriella Tacconi, convinti dalla potenza delle immagini di un’opera completamente imprevedibile, capace di spiazzare lo spettatore, catapultandolo dalla tranquillità alla pura inquietudine.

Il Premio del Pubblico, poi, è stato assegnato all’animazione distopica Avril et le monde truqué, una pellicola di squisita atmosfera francese, dai disegni fumosi e affascinanti, che ha incantato per la armoniosa profondità degli spazi e l’originalità della trama: lo hanno consegnato al regista francese Christian Desmares direttamente gli organizzatori Federico Vittorini e Patrizia Passi, a nome dei tantissimi che per otto mesi hanno partecipato alle proiezioni del L’Aquila Film Festival, dimostrando passione e amore verso il Cinema d’Arte.

Completa l’elenco dei vincitori la regista croata Hana Jušić, assente alla premiazione ma già ospite durante la rassegna, che, con il suo Quit staring at my plate, si aggiudica il premio per la Migliore Opera Prima o Seconda. Per Giancarlo Gentilucci, giurato e direttore della Scuola di Arti e Spettacolo nonché produttore, si tratta di un “film sincero, vero e contemporaneo”.

Con la conferenza stampa e l’incontro di questa mattina, mercoledì 17 maggio, tenutosi presso l’Accademia delle Belle Arti, si è definitivamente conclusa l’undicesima edizione del L’Aquila Film Festival, il “Festival più lungo del Mondo”. Un incontro che, all’indomani della serata di premiazione, ha visto David Coudyser, Christian Desmares e Tobias Nölle, tre dei vincitori dei Concorsi proposti, conversare di Cinema e del proprio Cinema con gli studenti dell’Accademia delle Belle Arti, dell’Università degli Studi dell’Aquila e del Centro Sperimentale di Cinematografia.

Si è concluso, così, il “Festival più lungo del Mondo”, dopo oltre sessanta proiezioni tra rassegne, incontri e concorsi. Un Festival che, darwinianamente, ha cercato di adattarsi al proprio contesto e alla propria Città atipica, un Capoluogo di Regione ancora privo di una sala cinematografica a vocazione culturale e sociale, tuttora in cerca di una propria identità e di un nuovo percorso da compiere.

 

 

 


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