Roma. Il popolo Cgil contro il precariato a piazza S. Giovanni

Podda:''destinare l'otto per mille ai precari''

13 Febbraio 2009   19:07  

700 mila per gli organizzatori. Molti di meno per il Dipartimento della Funzione Pubblica. Eppure questa mattina nell'immenso e assolato scenario della splendida San Giovanni i cortei hanno fatto fatica ad entrare, a dimostrazione che i temi scottanti di crisi, lavoro e precariato sono più che mai all'ordine del giorno degli italiani, sempre più provati da una crisi socio-economica per nulla intenzionata a congedarsi, e che anzi- almeno secondo il parere degli esperti- potrebbe non aver mostrato ancora il suo “lato peggiore” .Rimasto orfano di Cisl e Uil, che sembra abbiano preferito contrattare con Esecutivo e Confindustria il destino dei propri lavoratori, il più grande sindacato italiano è sceso in piazza da solo, per ribadire ancora una volta che "le famiglie italiane sono più importanti delle banche", e che le risorse esistenti vanne messe al servizio dei cittadini, e “non del sistema finanziario”.

Una mobilitazione composta e pacifica, ma non priva di tensione e rabbia repressa. Molti i lavoratori con il contratto in scadenza presenti all'incontro, precari provenienti da ogni parte di'Italia che hanno riposto nella Cgil l'ultima speranza di veder almeno “prorogato” il proprio licenziamento. Nella Metropoli romana sono stati tre i cortei che hanno tentato di occupare la piazza preferita dalla sinistra storica,confluendo gradualmente fino al termine della manifestazione, quando un Guglielmo Epifani piuttosto duro nei confronti del Governo ha chiuso la giornata di sciopero nazionale ricordando l'importanza della “Costituzione italiana fondata sul lavoro”.

Ma i veri protagonisti dell'occasione sono stati gli infermieri, gli studenti, gli operai, gli impiegati che hanno parlato della propria condizione di precarietà e incertezza, ognuno dalla propria prospettiva eppure sempre con un occhio di riguardo alla collettività, alle altre categorie, agli immigrati, ai clandestini che dopo la normativa varata dal governo sulla sicurezza si vedranno denunciati dagli stessi medici a cui si rivolgono per avere salva la vita. Un provvedimento aspramente criticato dal palco di San Giovanni, che ha accusato il Governo di agevolare in tal modo l'emersione di odio e razzismo laddove andrebbe invece stimolata l'interazione culturale e promossa l'unione delle forze lavoro. Critiche ancora più dure sono giunte dalla Cgil alla strumentalizzazione politica del caso Englaro da parte della Maggioranza al governo: secondo Epifani non è possibile accusare la famiglia della donna di Lecco in merito alla decisione intrapresa, quando in Italia non vengono destinate sufficienti risorse per la cura e la gestione di casi analoghi.

Tra le proposte lanciate dagli esponenti sindacali nel corso della mobilitazione nazionale, una maggiore tassazione relativamente ai redditi superiori ai 150 mila euro annui, "l'otto per mille straordinario" volto alla costruzione di un fondo sociale provvisorio per i lavoratori vittime della precarietà, e il prolungamento temporale dei contratti in scadenza nel pubblico impiego. Previsto per domani un approfondimento sui punti salienti che hanno scandito la giornata di oggi, e la pubblicazione di un filmato che riproduce gli interventi dei Segretari di categoria, e degli studenti che hanno preso parte alla mobilitazione romana.



GDC

 

 


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