Tagli e pochi fondi: inzia fra le proteste l'anno accademico

09 Settembre 2011   20:54  

“Con il taglio del 70 per cento ai fondi destinati alle borse di studio e il mancato rinnovo della convenzione con il servizio di trasporto urbano, agli studenti teramani non rimane altro da fare che andare a vivere nelle tende”. Monia Flammini, coordinatrice dell’Unione degli Universitari di Teramo, spiega così le ragioni che hanno spinto un gruppo di studenti ad organizzare, questa mattina, un presidio davanti la sede dell’Adsu, in via Delfico. A simboleggiare la protesta, organizzata dall’Udu in venti città italiane, una tenda da campeggio, montata in strada. “Il Governo” si legge nel volantino “non finanzia il diritto allo studio. In Italia, quest’anno, è prevista una spesa di cento milioni di euro e il fondo nazionale per le borse di studio ha subito un taglio del 95 per cento. La manovra finanziaria riduce ulteriormente i fondi agli enti locali per il diritto allo studio ed il governo porta avanti una riforma che mira all’innalzamento dei crediti di accesso alle borse”. Nello specifico, a Teramo “l’Università non ha una casa dello studente” spiega Flammini “nonostante le promesse fatte ogni anno. E, come se non bastassero i tagli della Regione alle borse di studio, l’Azienda teramana per il Diritto allo Studio non è riuscita a pagare le spese per il rinnovo della convenzione che permette agli studenti di avere uno sconto sugli abbonamenti mensili alle corse degli autobus. Il risultato è che dovranno pagare 9 euro in più rispetto allo scorso anno, 25 euro contro le 16 euro del 2010. Senza dimenticare che riuscirà a coprire solo il 35 per cento delle richieste di borsa di studio. Questo significa che molti degli studenti idonei non beneficeranno della stessa e in un momento di crisi come questo per molti di loro significa rinunciare agli studi universitari”. E pensare che per gli universitari teramani, quello del trasporto è un elemento fondamentale, visto che le varie sedi delle facoltà sono dislocate in diverse parti della città, da Colleparco alla zona stazione, fino al rettorato in centro. “Vogliono toglierci il diritto allo studio” conclude la coordinatrice dell’Udu Teramo “vogliono ridurci a dormire in una tenda, ma non riusciranno a bloccarci”.


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