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Gli indagati nell'ambito delle indagini condotte dalla Finanza relative a presunti illeciti nelle opere di ristrutturazione della caserma Pasquali-Campomizzi sono i seguenti:
Giovanni Guglielmi, 61 anni, di Lecce, provveditore interregionale pro tempore; Giancarlo Santariga, 58 anni, di Tagliacozzo (L'Aquila), provveditore aggiunto pro tempore; Giuliano Genitti, 61 anni, dell'Aquila, funzionario presso il provveditorato appaltante e Rup; Filippo Di Giacomo, 69 anni, di Barete (L'Aquila), funzionario del provveditorato e direttore dei lavori; Claudio Quartaroli, 61 anni, di Lucoli (L'Aquila), anch'egli funzionario del provveditorato e direttore dei lavori; Carlo Clementi, 59 anni, di Roma, dirigente del provveditorato; Giovanni Benevieri, 67 anni, dell'Aquila, professionista esterno, collaudatore statico delle opere; Aldo Del Beato, 73 anni, dell'Aquila, imprenditore edile; Giulio Vittorini, 49 anni, dell'Aquila, imprenditore edile; Enzo Romano Marinelli, 64 anni, dell'Aquila, imprenditore edile; Ettore Barattelli, 48 anni, dell'Aquila, imprenditore edile.
Nel registro degli indagati anche le societa' "Marinelli ed Equizi s.r.l", appaltatrice dei lavori e la "F.lli Ettore e Carlo Barattelli s.r.l, subappaltatrice di parte dei lavori alle quali e' stata contestata la cosidetta "responsabilita' amministrativa degli Enti".
Il "Consorzio Federico II" era composto dall'impresa toscana Btp (Baldassini-Tognazzi-Pontello) di Riccardo Fusi e dalle imprese aquilane Marinelli ed Equizi, Barattelli e Vittorini Costruzioni ed era stato costituito proprio per conseguire lavori pubblici post-sisma.
L'ipotesi accusatoria si basa sul fatto che i dirigenti e tecnici del provveditorato alle opere pubbliche sedi interregionali di Roma e coordinata di L'Aquila, abbiano adottato procedure e soluzioni finalizzate a pervenire al risultato di favorire l'intera realizzazione delle opere previste alla caserma Campomizzi, alle imprese aquilane del 'Consorzio Federico II, ma solo quelle che risultano indagate in questo procedimento.
Nel 2011 la magistratura aquilana aveva delegato, per le indagini, il Nucleo della polizia tributaria della Guardia di Finanza con particolare riferimento ai lavori di ristrutturazione di tre palazzine ubicate all'interno della Campomizzi da destinare, nel periodo dell'emergenza, ad alloggi per la popolazione all'epoca senza tetto.
Si tratta in effetti di palazzine che, superato il periodo della prima emergenza alloggiativa, oggi sono destinate ad ospitare studenti universitari.
Il Dipartimento della Protezione civile, nell'estate del 2009, aveva indicato quale stazione appaltante il provveditorato interregionale opere pubbliche Lazio, Abruzzo e Sardegna, sede coordinata di L'Aquila, che, ad agosto di quell'anno, ricorreva alla procedura negoziata, senza previa pubblicazione di bandi di gara, per l'esecuzione dei lavori.
Alla fine la Marinelli ed Equizi srl dell'Aquila si aggiudico' i lavori concernenti le tre palazzine pr un importo di 5 milioni 950 mila euro.
Successivamente a tale aggiudicazione la stessa impresa ottenne ulteriori commesse per 5 milioni e 864 mila euro per realizzare una mensa cucina, la copertura in acciaio delle tre palazzine, tre centrali termiche e la recinzione perimetrale del sito in ristrutturazione.
Stando agli accertamenti investigativi le commesse tutto erano tranne che lavori definibili di somma urgenza.
E' quindi emerso che numerose imprese designate direttamente dalla Marinelli ed Equizi e dall'unico subappaltatore 'ufficiale', la Barattelli, hanno effettuato quasi tutte le opere senza autorizzazione e comunicazione, in violazione della disciplina dei sub-appalti e dello specifico capitolato.