Blitz francese a Bardonnecchia, L'Italia: E' inaccettabile

31 Marzo 2018   20:16  

E' polemica dopo l'irruzione di agenti della dogana francesi in un presidio per migranti a Bardonecchia, al confine tra Italia e Francia. I poliziotti francesi, nella tarda serata di venerdì, secondo quanto denunciato dall'associazione Rainbow4Africa, sono entrati armati nella sala della stazione, costringendo un migrante a sottoporsi al test delle urine.

Blitz per il quale sono state chieste "spiegazioni al governo francese e all'ambasciata di Francia a Roma: attendiamo a breve risposte chiare prima di intraprendere qualsiasi eventuale azione" hanno fatto sapere fonti della Farnesina che ha convocato l'ambasciatore francese nella Capitale. Il ministero degli Esteri ha rappresentato in una nota all'ambasciatore francese "la ferma protesta del Governo italiano per la condotta degli agenti doganali francesi,ritenuta inaccettabile e ha manifestato, al contempo, disappunto per l'assenza di risposte alle nostre richieste di spiegazioni".

Intanto Gerald Darmanin, ministro francese per i Conti pubblici, offre una ricostruzione dell'irruzione: "Al fine di evitare ogni incidente in futuro, le autorità francesi sono a disposizione delle autorità italiane per chiarire il quadro giuridico e operativo nel quale i doganieri francesi possono intervenire sul suolo italiano" in virtù degli accordi del 1990 "in condizioni rispettose del diritto e delle persone".

"Venerdì sera 30 marzo 2018, intorno alle 19 - ricostruisce il comunicato francese - una squadra della brigata ferroviaria delle dogane francesi di Modane era di controllo sul treno ad alta velocità Parigi-Milano. Questi agenti, in uniforme e identificati come doganieri francesi, hanno sospettato che un viaggiatore, di nazionalità nigeriana e residente in Italia, trasportasse stupefacenti 'in corpore'".

"Applicando l'articolo 60 bis del codice delle dogane - si legge ancora - gli agenti hanno chiesto alla persona se consentiva a un test urinario per la rilevazione di stupefacenti, cosa che è stata accettata per iscritto alle 19:15. Al fine di realizzare questo controllo in condizioni di rispetto della persona, gli agenti hanno atteso l'arrivo del treno per poter utilizzare il locale attenente alla stazione di Bardonecchia, messo a disposizione della dogana francese in applicazione degli accordi sugli uffici a controlli nazionali giustapposti (BCNJ) del 1990".

"Essendo da qualche mese questi locali ugualmente messi a disposizione di un'associazione di aiuto ai migranti, gli agenti hanno sollecitato il permesso di accedere ai sanitari, cosa che gli è stata accordata. Il controllo si è alla fine rivelato negativo. Tuttavia, membri dell'associazione sono rimasti colpiti da questo controllo e hanno auspicato che la persona controllata rimanesse con loro dopo il controllo" afferma il comunicato, che si conclude con la disponibilità a chiarire il quadro il quale i doganieri possono intervenire sul suolo italiano.

Lo staff Rainbow4Africa ha intanto espresso "rabbia e amarezza" per quanto accaduto. Ma "adesso è il momento di tornare a fare il nostro lavoro di medici, infermieri, mediatori, avvocati" ha scritto la Ong su Facebook.

"Altro che espellere i diplomatici russi, qui bisogna allontanare i diplomatici francesi! - dice il segretario della Lega Matteo Salvini - Con noi al governo l'Italia rialzerà la testa in Europa, da Macron e Merkel non abbiamo lezioni da prendere, e i nostri confini ce li controlleremo noi".

"Bene ha fatto la Farnesina a convocare l'ambasciatore francese" twitta il leader del M5S Luigi Di Maio. "Quanto accaduto a #Bardonecchia deve essere chiarito completamente in ogni suo aspetto".

"Non assisteremo pure alla beffa di essere usati come la loro toilette" tuona la deputata di Fratelli d'Italia Augusta Montaruli. "I campioni delle urine li prendano nei bagni francesi - continua - o ne segnalino la necessità alle nostre forze dell’ordine".

"L’Italia chiami Macron - sottolinea - e gli ricordi che qui nessun agente straniero può venire a far valere la propria autorità. Siamo una Nazione sovrana, non una provincia della Francia".

L'europarlamentare del Pd Daniele Viotti sottolinea come quanto successo sia "grave sul piano del rispetto dei diritti umani" e "inaccettabile dal punto di vista politico". L'esponente dem ritiene che il blitz "è una intimidazione vera e propria e una provocazione".

Per Giuseppe Civati di 'Possibile', il governo in carica per il disbrigo degli affari correnti dovrebbe protestare contro il blitz: "Si tratta di un'azione molto grave nei confronti di un Paese confinante. Ma soprattutto - sottolinea - è un'intollerabile intimidazione verso chi offre assistenza ai migranti".

"L'azione del governo francese" dice all'Adnkronos Pier Ferdinando Casini "è uno straordinario contributo al rafforzamento dei populisti anti-europei. Complimenti".



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