Cgil Edilizia, 'sciopero alla rovescia' contro crisi settore

14 Aprile 2015   19:09  

Dal 2008 al 2014 il settore dall'edilizia in Abruzzo ha perso dodicimila addetti. A lanciare l'allarme e' la Cgil che nei prossimi giorni fara' ricorso allo "sciopero alla rovescia" nei territori "dove e' piu' alta la disoccupazione edile e dove i cantieri non vengono aperti". "Sei anni fa - hanno sottolineato in conferenza stampa i segretari regionali di Cgil e Fillea , Gianni Di Cesare e Silvio Amicucci- c'erano 52 mila addetti nel settore delle costruzioni; nel 2014 sono diventati 40mila. Nello specifico, oggi si contano 23mila lavoratori dipendenti e 17 mila partite Iva. Tutto questo nonostante la presenza del grande cantiere della ricostruzione a L'Aquila. A fronte poi di 1700 ore di lavoro annue, in Abruzzo, le ore lavorative sono 788 ore. Questo vuol dire che abbiamo circa 800-900 ore di lavoro grigio". Secondo il sindacato il settore dell'edilizia "e' strategico per la ripresa economica dell'Abruzzo" e per superare la "crisi del lavoro e dell'impresa" bisogna far partire le opere pubbliche e i cantieri. Di Cesare ha inoltre fatto notare che nelle aree del cratere "ci sono lavori che non sono partiti perche' ad oggi non sono ancora arrivati i finanziamenti. Per quanto riguarda poi le aree extra cratere, ci sono lavori per 122 milioni di euro che non partono". Infine, il segretario della Cgil ha anche sottolineato che "nell'area del cratere ci sono 5553 lavoratori, vale a dire oltre la meta' di quelli impiegati, che vengono da fuori regione. Noi rispettiamo questi lavoratori pero' dobbiamo contemplare un equilibrio diverso tra la grande disoccupazione abruzzese e la mobilita' di manodopera". " Con lo 'sciopero alla rovescia' - hanno concluso i due segretari - vogliamo quindi denunciare la situazione del settore delle costruzioni e chiedere a tutti di fare fino in fondo la loro parte per favorire lo sviluppo della nostra regione".


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