L'anticiclone battezzato dai meteorologi come l'Iscariota, che ha garantito il bel tempo di questi ultimi giorni, verrà sostituito venerdì da un'altra area di alta pressione proveniente dall'Africa e che porta stavolta il nome del nocchiero infernale.
La temperatura, già in aumento in queste ore, salirà fino ai 37/38 gradi entro domenica.
A causa dei tassi di umidità in costante crescita, la temperatura percepita potrebbe però toccare i 40 gradi, con punte record tra i 41 e i 42 gradi previste al centro-sud tra il 28 e il 29 giugno a causa delle masse di aria calda traghettate da Caronte direttamente dai deserti di Algeria e Tunisia.
"Da mercoledì per il rinforzo dell’alta pressione sub-tropicale assisteremo ad un disagio crescente sia per le temperature diurne che notturne", avverte il sito Meteo.it, "l’ondata di caldo in arrivo sarà più intensa delle precedente sia come intensità del fenomeno che come durata".
"Non si prevedono ricambi d’aria significativi o passaggi perturbati almeno fino all’inizio della prossima settimana e ciò aggraverà il problema della siccità", avverte ancora il portale, "dopo l’Emilia Romagna, anche la Toscana ha dichiarato lo stato d'emergenza regionale relativa alla crisi idrica". Un'emergenza che riguarda numerose Regioni.
E con la siccità cresce anche il pericolo di incendi, nei giorni che vedono il Portogallo devastato da tremendi roghi che hanno già causato decine di vittime.
"I fattori che favoriscono l’innesco di un incendio e la propagazione del fuoco, elementi alla base della previsione del rischio incendi, sono - spiega ancora Meteo.it, le caratteristiche della vegetazione (presenza di specie più o meno infiammabili e combustibili, contenuto d’acqua, stato di manutenzione del bosco), la morfologia del terreno (nei terreni in pendenza aumenta la velocità di propagazione) e le condizioni climatiche(vento, umidità e temperatura)".
"L'umidità influisce sulla quantità di acqua presente nel combustibile vegetale: quanto minore è il contenuto di acqua nei combustibili tanto più facilmente essi bruciano.
Il vento rimuove l'umidità dell'aria e porta ad un aumento di ossigeno, dirige il calore verso nuovo combustibile e può trasportare tizzoni accesi, e creare nuovi focolai di incendio", si legge ancora sul sito, "le caratteristiche del vento più significative sono la direzione e la velocità: la direzione determina la forma che l'incendio assume nel suo evolversi, la velocità del vento ne condiziona invece la rapidità di propagazione.
La temperatura del combustibile e quella dell'aria che lo circonda sono fattori chiave, che determinano il modo in cui il fuoco si accende e si propaga, influendo direttamente sul tempo di infiammabilità dei materiali vegetali".