Un centinaio di ettari di bosco in movimento, querce secolari comprese, con dieci famiglie che hanno dovuto abbandonare le loro case: a Civitella del Tronto, nel teramano, si aggravano le condizioni della frana che mercoledì scorso ha provocato l'interruzione della strada provinciale 53 e sabato ha danneggiato una linea elettrica lasciando al buio la frazione di Ripe di Civitella.
Sul posto oggi i tecnici della Protezione civile nazionale e geologi dell'Università di Firenze, a inviarli, su richiesta del presidente della Regione Abruzzo, Luciano D'Alfonso, il capo della Protezione Civile, Franco Gabrielli.
"Ogni frana è un essere a sé - commenta Sandro Moretti, docente del Dipartimento di Scienze della Terra dell'Università di Firenze - e bisogna valutarne l'evoluzione. Siamo qui per capire se la popolazione dovrà subire nuove evacuazioni".
Moretti, insieme a Mauro Cardinali dell'Istituto di ricerca per la Protezione idrogeologica del Cnr di Perugia e ai geologi della Protezione civile regionale, sta effettuando un sopralluogo con il sindaco, Cristina Di Pietro, sulla "corona" intorno al movimento franoso che interessa la frazione di Ripe di Civitella, a poco più di 500 metri sul livello del mare, tra un poligono di tiro militare e l'agglomerato di case.