Depredavano case nel centro storico dell'Aquila, arrestati due giovane di origine rumena

17 Marzo 2018   20:02  

I Carabinieri della Compagnia di L’Aquila hanno arrestato per furto aggravato in abitazione due giovani di nazionalità rumena, ma da anni in Italia. Si tratta di B.C. classe ’85 e B.A.D. classe 86, entrambi dimoranti a L’Aquila, già noti alle forze dell’ordine per analoghi reati.

Alla luce dei furti di recente registrati presso diverse abitazioni del centro storico di L’Aquila appena ristrutturate e in procinto di essere riconsegnate ai legittimi proprietari, i militari della Compagnia di L’Aquila, coordinati dal Cap. Francesco Nacca, avviavano un’alacre attività investigativa svolta mediante numerosi servizi di osservazione appiedati per le vie del centro, al fine di raccogliere elementi utili all’identificazione dei responsabili. Proprio nella giornata di ieri, giungeva ai militari una segnalazione di un ennesimo furto perpetrato all’interno di un condominio ubicato in via Castello, in occasione del quale erano stati asportati, una volta divelti dai relativi alloggiamenti murali, un centinaio di punti luce completi, 8 caldaie a gas, 4 termostati ambiente e 2 citofoni.

Si tratta di appartamenti privati appena ristrutturati con i fondi della ricostruzione post-sisma 2009, in alcuni casi appena riconsegnati ai proprietari, già completi di tutti gli impianti (luce acqua e gas), e in procinto di essere nuovamente abitati. I furti costringevano spesso i proprietari, a proprie spese, a dover effettuare nuovi lavori, anche importanti, sugli impianti appena ultimati, che risultavano spesso gravemente danneggiati a causa della recisione a monte delle condutture elettrice e idrauliche.

E’ proprio durante uno di questi servizi svolti nel tardo pomeriggio di ieri, che i militari notavano la Fiat Punto di colore grigio in uso ai due giovani parcheggiata lungo la centralissima via Castello.

Quindi, nascondendosi nel vicino Parco del Castello, i militari avviavano un servizio di osservazione a distanza del mezzo a loro in uso, in modo da sorprenderli con la refurtiva nell’atto di riprendere l’autovettura.

Poco dopo infatti, i due giovani venivano notati raggiungere il mezzo, uno portando a spalla un sacco di cellophane di colore nero e l’altro un oggetto avvolto da carta bianca; riponevano a questo punto la refurtiva nel veicolo per poi recarsi entrambi verso il vicino bar “CASTELLO”.

Dopo qualche minuto solo uno dei due giovani raggiungeva nuovamente la Punto e si poneva in marcia in direzione della Fontana Luminosa; ed è qui che è scattata l’operazione dei carabinieri che provvedevano a bloccare il mezzo ripartito dopo appena qualche decina di metri da dove era parcheggiato. Il complice, invece, verosimilmente lasciato sul posto per continuare l’opera predatoria, accortosi del fermo del compagno, cercava di scappare a piedi, prima di essere definitivamente raggiunto e bloccato dai militari in via dei Sali.

Sul veicolo, oltre agli arnesi da scasso, veniva rinvenuta della carta e del sacco nero, rispettivamente contenenti una colonna idro-doccia a muro completa, e 111 punti luce completi di cestello, prese e interruttori.

Successivamente le operazioni di perquisizione si estendevano in un’abitazione in uso ad uno dei due giovani, sita nella frazione Cese di Preturo. Qui, dietro una tenda di colore nero della cucina, si scorgeva un’ulteriore porta risultata chiusa a doppia mandata, la cui chiave veniva rinvenuta in un barattolo ben occultato in una credenza.

L’ulteriore vano consisteva in una stanza adibita a cantina, dove erano occultati numerosi articoli edili, sanitari e idrotermici, tra cui 13 caldaie a gas plurimarche di ultima generazione di cui una condominiale, un forno elettrico a microonde nuovo, un altro sacco nero colmo di punti luce completi di cestello, prese e interruttori, e numeroso materiale, anche di valore, asportato dai cantieri edili della ricostruzione (avvitatori, smerigliatrici, levigatrici, tassellatori, avvitatori, un vibra-cemento, completo di pompa e tubo, una troncatrice elettrica, una sega circolare con banco), nonché 2 bombole, rispettivamente di acetilene ed ossigeno, con relativo cannello, potenzialmente molto utili in eventuali attività predatorie che necessitano di importanti operazioni di saldatura e taglio (ad es per i furti di casseforti).

Tutto il materiale, il cui valore complessivo che da una prima stima risulta superiore ai 50.000 euro, veniva interamente sottoposto a sequestro penale. Sono tuttora in corso i dovuti accertamenti sull’ingente mole dei beni rinvenuti, per ognuno dei quali si sta cercando di risalire ai legittimi proprietari.

I fatti contestati risultano ancor più gravi tenuto conto che i due giovani, al termine degli accertamenti di rito, sono risultati sottoposti: uno alla misura di prevenzione della Sorveglianza Speciale con Obbligo di Soggiorno, emessa dal Tribunale di L’Aquila nel febbraio del 2017, con inibizione totale alla guida di veicoli, l’altro alla misura del Foglio di Via Obbligatorio con divieto di ritorno nel Comune di L’Aquila per anni tre, emesso nell’Aprile 2015; provvedimenti, a quanto pare, che non sono bastati ad impedire le loro attività delinquenziali.

Le lampanti responsabilità dei due giovani romeni portavano i militari a dichiarali immediatamente in stato di arresto. Al termine del giudizio per direttissima tenutosi nella mattinata odierna, durante il quale entrambi i difensori di fiducia hanno chiesto i termini a difesa, la competente Autorità Giudiziaria ha disposto per loro la misura della custodia cautelare in carcere, subito eseguita con la loro traduzione presso la Casa Circondariale “Le Costarelle” di L’Aquila.

Negli ultimi mesi la Compagnia dei Carabinieri di L’Aquila, seguendo le linee guida impartite dal Comandante Provinciale dei Carabinieri, Col. Antonio Servedio, al fine di contrastare il deprecabile fenomeno dei furti in abitazione, ha fortemente intensificato i servizi di controllo del territorio, soprattutto in arco notturno, mediante importanti dispiegamenti di uomini e mezzi e l’organizzazione di mirati servizi, come quello svolto in occasione degli odierni arresti, anche mediante l’impiego di militari in forza alle diverse articolazioni operative del Comando Provinciale.

Sono tuttora in corso indagini volte a verificare l’eventuale presenza di complici nel furto ed eventuali ulteriori responsabilità degli arrestati in ordine ad altri furti della stessa specie avvenuti in passato, nonché i dovuti accertamenti sull’ingente mole dei beni sottoposti a sequestro, per ognuno dei quali si sta cercando di risalire ai legittimi proprietari



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