Esplosione ditta Di Giacomo, per il perito fu un errore umano

La sicurezza non sarebbe stata garantita

18 Marzo 2015   10:19  

E' stata depositata dal perito balistico Paride Minervini l'attesa relazione richiesta dal pm Andrea Papalia in merito alle cause esatte della tragica esplosione della ditta di fuochi artificiali Di Giacomo avvenuta il 25 luglio 2013 a Città Sant'Angelo.

Stando al perito la tragedia, costata la vita a 5 persone, sarebbe stata causata fondamentalmente da due componenti, "la caduta di un contenitore con materiale pirotecnico che ha provocato la prima esplosione" e "l'errata conduzione da parte del titolare della licenza della fabbrica e del deposito tale da compromettere la sicurezza da probabili esplosioni accidentali".

In sostanza, dunque, l'esplosione andrebbe dunque addebitata ad un errore umano con una forte componente di fatalità, anche se nel corso dei vari controlli effettuati il perito ha scritto di aver avuto modo di rinvenire altre evidenti inadempienze in materia di sicurezza.

In primo luogo, alcuni esplosivi sarebbero stati conservati in maniera non idonea o senza autorizzazione. Più nello specifico, nella perizia è stato riportato come "i caselli di deposito esplodenti non avevano una struttura di contenimento idonea a contenere in caso di esplosione gli effetti della stessa", oppure come sia stato rinvenuto materiale pirotecnico "nell'abitazione del titolare e quindi senza autorizzazioni ed in una stanza adibita a locale televisione".


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