Il claviorgano di Claudio Brizi per un concerto dedicato a Bach con il flautista Mario Ancillotti

11 Gennaio 2014   09:33  

Torna la musica di Johann Sebastian Bach nel cartellone della Società Aquilana dei Concerti “B. Barattelli”, autore al quale sono stati dedicati numerosi appuntamenti a partire dalla scorsa stagione.

Il concerto di domenica 12 gennaio, presso l’Auditorium del Parco (con inizio alle ore 18), porta a L’Aquila uno strumento singolare, unico nel suo genere, un claviorgano.

Si tratta di uno strumento che in un certo senso unisce le caratteristiche del clavicembalo e quelle del’organo. Fin dal cinquecento si è tentata la costruzione di uno strumento simile, ma spesso si riscontravano problemi costruttivi di difficile soluzione per l’epoca. Col passare degli anni la tecnica si è raffinata. Il claviorgano che sarà portato a L’Aquila è quello ideato e suonato da Claudio Brizi e costruito da Barucchieri di Castiglion Fiorentino per la parte del clavicembalo e dai fratelli Pinchi di Foligno per la parte organistica. Non è tanto una copia di uno strumento antico, quanto una creazione artigianale unica nel suo genere, forse il più grande strumento trasportabile al mondo. Insieme a Claudio Brizi si esibisce il celebre flautista toscano Mario Ancillotti, per un programma dedicato a Bach con l’esecuzione di un’Aria dalla Passione Secondo Matteo BWV 244, della Sonata in sol magg. BWV 1039, e poi la Toccata e fuga in re minore BWV 565 per claviorgano solo, la Partita in la minore BWV 1013 per flauto solo e la Sonata in si minore BWV 1030.

I due artisti oltre ad essere concertisti noti nel panorama internazionale sono anche validi docenti: Mario Ancillotti insegna alla Scuola di Musica di Fiesole e al Conservatorio di Lugano, Claudio Brizi al Conservatorio di Cosenza e alla Kusatsu Summer Music Academy (Giappone).

 

Mario Ancillotti

Si è formato musicalmente nella sua città, Firenze, dove ha avuto modo di studiare con musicisti quali Luigi Dallapiccola, Franco Rossi e il Quartetto Italiano. Primo flauto del’Orchestra di Roma della Rai per otto anni, ha poi iniziato l’attività di solista che lo ha portato a essere uno dei musicisti più significativi dello strumento.

Molto interessato sia alla prassi della musica antica che ai linguaggi contemporanei, ha avuto modo di collaborare con tutti i maggiori compositori, come Petrassi, Maderna, Berio, Donatoni, Sciarrino, Pennisi, Henze, Penderecki, De Pablo, Schnebel, Feldmann, dei quali ha tenuto numerose prime esecuzioni. Il suo interesse si è allargato poi alla direzione e organizzazione musicale, mettendo al servizio della musica la sua esperienza di straordinario esecutore.

Docente alla Scuola di Musica di Fiesole e oggi al Conservatorio di Lugano, si divide con inalterato entusiasmo fra le sue attività, convinto del grande ruolo che deve svolgere la musica nella società e nella cultura.

 


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