Il legno, facilmente reperibile in una terra di monti e foreste come l'Abruzzo, è stato materia prima per la nascita e lo sviluppo di una forma di artigianato conseguente derivazione, in molti casi, da quella attività pastorale che per secoli è stata alla base dell'economia dei paesi della montagna. I pastori presero ad incidere il legno per procurarsi semplici e rudimentali utensili per il loro lavoro quotidiano.
Nelle soste durante i periodi della transumanza, accanto al fuoco negli stazzi, incidere il legno era quasi un passatempo. Questo fu il primo laboratorio per tanti pastori-scultori. Nei secoli scorsi opere di altissimo livello, veri capolavori, sono state realizzate da maestri ebanisti e intagliatori abruzzesi; esempi di quest'arte sono i soffitti lignei che ancora arricchiscono alcune delle più belle chiese abruzzesi e importanti palazzi dei secoli XVI e XVII.
La lavorazione del legno è diffusa nel territorio dei Parchi, sopravvivendo alla quotidianità e conservando il fascino di un tempo.
L'artigianato del legno è basato principalmente sulla produzione di oggettistica: madie, sedie, mobili rustici, camini, insegne, mensole, utensili, sculture. Opere fantasiose dell'artigianato del legno sono anche il "Du bbotte", tipico organetto abruzzese (parte integrante della cultura popolare), le "raganelle" e le "ciaramelle", caratteristici strumenti musicali in legno di faggio.
I centri che si segnalano sono:
- Pretoro (con i famosi "Fusi" da cui deriva l'appellativo "Lu Fusare de Pretor")
- Tossicia
- Pietracamela
- Crognaleto
- Isola del Gran Sasso (frazione San Pietro produzione di sedie e arche)
- Castel di Sangro
- Civitella Alfedena
- Villletta Barrea
- Barrea
- Pescasseroli
- Arischia
- Pescocostanzo
- Castel del Monte
- Farindola -
- Mosciano S.Angelo
- Penna S.Andrea (ddù botte)