#Inter: continua bufera #Icardi-#Ultras. Ecco il nuovo striscione esposto sotto casa

Tutto nasce dalle pagine dell'autobiografia del giocatore

17 Ottobre 2016   12:20  

E' finita nel modo peggiore la giornata di Mauro Icardi.

Gli ultras hanno continuato le contestazioni fin sotto casa dell'argentino.

Cori, insulti, striscioni da parte di una trentina di tifosi ma, come racconta la moglie Wanda Nara, l'attaccante e la sua famiglia erano gia' rientrati in casa.

"Noi ci siamo, quando arrivano i tuoi amici argentini ci avvisi o la fai da infame?", il testo dello striscione esposto sotto casa.

Un clima rovente con Icardi che, per colpa di quanto scritto nella sua autobiografia, rischia concretamente di perdere la fascia di capitano e di dover pagare una multa salatissima. E c'e' gia' chi ipotizza un addio: il Sun parla del suo possibile approdo all'Arsenal.

Lunedì mattina ad Appiano Gentile ci sarà un confronto tra l'attaccante dell'Inter Mauro Icardi e i dirigenti nerazzurri tra cui Zanetti e Ausilio. Sia il vicepresidente Zanetti che il ds Ausilio hanno annunciato provvedimenti e non è escluso che l'argentino possa perdere la fascia di capitano. L'Inter non ha apprezzato la ricostruzione dei fatti di Sassuolo-Inter del febbraio 2015, riportata nell'autobiografia del giocatore.à".

LA VICENDA - Un episodio del 2015 rischia di interrompere bruscamente la carriera da capitano nerazzurro di Mauro Icardi a pochi giorni dal generoso rinnovo contrattuale ottenuto dal giocatore. La popolarità dell'argentino - che scopre di avere contro anche i dirigenti dell'Inter pronti a sanzionarlo - crolla a San Siro sotto il peso degli insulti scagliati dagli ultras che gli chiedono di restituire la fascia. Icardi, nella sua biografia, rivela un retroscena legato al dopo partita di Sassuolo-Inter quando a fine gara lancia la sua maglia a un bambino. La casacca, secondo la ricostruzione dell'attaccante, gli viene pero' brutalmente strappata dagli ultras.

Tanto basta a scatenare la reazione di Icardi.

"Pezzo di merda fai il gradasso e prepotente con un bambino?", dice l'attaccante. Poi, si legge nel libro, i dirigenti nerazzurri lo mettono in guardia dalle possibili reazioni del suo atteggiamento. Icardi non si fa intimidire e minaccia:

Sono pronto ad affrontarli uno ad uno. Forse non sanno che sono cresciuto in uno dei quartieri sudamericani con il più alto tasso di criminalità e di morti ammazzati per strada.

Quanti sono cinquanta, cento, duecento? Va bene, registra il mio messaggio e faglielo sentire: porto cento criminali dall'Argentina che li ammazzano lì sul posto, poi vediamo.

Parole forti che scatenano la curva Nord.

E' notte fonda quando gli ultras pubblicano sul loro sito un comunicato:

"Icardi con noi hai chiuso. Togliti la fascia. Pagliaccio".

Una rottura senza appello, i tifosi aspettano il giocatore al varco e durante Inter-Cagliari lo contestano per tutta la partita esponendo striscioni insultanti e bersagliandolo con slogan volgari.

A nulla servono le scuse presentate in extremis (forse sollecitate dalla stessa società) dal giocatore che comunque nel suo libro spiega che i rapporti con gli ultras si erano normalizzati poco dopo la partita contro il Sassuolo.

Icardi chiede il sostegno della Curva, spiega il suo stato d'animo dell'epoca e cerca inutilmente di ricomporre la frattura.

Lui scende in campo teso, fatica a giocare, sbaglia il rigore mentre continuano fischi e cori. Una parte dello stadio pero' si schiera con lui e lo applaude.

Ausilio e Zanetti ora minacciano fuoco e fiamme ma forse una società accorta avrebbe dovuto prendere visione del libro con un certo anticipo e senza dover intervenire quando ormai è troppo tardi. In ogni caso, i dirigenti si schierano dalla parte della tifoseria. Ausilio definisce inattendibile la versione di Icardi, nonostante a Premium Sport vengano mostrate le immagini che dimostrerebbero la veridicità di quanto sostenuto dall'attaccante. 


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